Manchester United, quanto costa l’eliminazione dalla Champions League

Ad una settimana dall’eliminazione dalla Champions League, facciamo il punto sulla situazione finanziaria del Manchester United: dopo la delusione del campo, quanto è grande quella delle casse del club?

Nel calcio moderno, si sa, la componente economica è diventata quasi più importante di quella sportiva. Quando poi questa dipende dai risultati del campo, ecco che il mancare gli obiettivi stagionali diventa un problema grave: quello che è successo al Manchester United una settimana fa, rientra proprio in questa casistica.

Con le spalle al muro e costretti a sperare non soltanto nella loro vittoria, ma anche in un risultato positivo da Copenhagen, i Red Devils hanno affrontato un Bayern Monaco troppo attrezzato per soffrire la tensione di una sfida del genere.

Il risultato finale, infatti, è stata la sconfitta per 1-0 e, soprattutto, l’eliminazione da tutte le coppe europee prima ancora di Natale; un traguardo negativo che, dalle parti di Old Trafford, non si vedeva da un po’. Oltre alla grandissima delusione per il quarto posto in un girone di Champions League alla portata, per il Manchester United c’è ora da pagare anche lo scotto dei mancati incassi legati alla coppa dalle grandi orecchie. Un bel problema per le casse di un club – stando alle voci, ndr – in vendita da diversi mesi e ancora alla ricerca di stabilità dai tempi dell’addio di Sir Alex Ferguson.

Manchester United, quanto costa l’eliminazione dalla Champions League

In termini puramente economici, il Manchester United è già certo di perdere una discreta dose di denaro per via dell’eliminazione dalla Champions League. Avendo mancato l’accesso agli ottavi di finale, infatti, i Red Devils non potranno incassare i 9,6 milioni di euro previsti dalla UEFA per il superamento della fase a gironi.

A questa cifra sono poi da aggiungere tutti i potenziali bonus legati al superamento delle varie fasi ad eliminazione diretta. Raggiungere la semifinale, ad esempio, avrebbe portato nelle casse del club altri 12,5 milioni. Ciò che al Manchester United, però, fa ancor più male sono i mancati introiti provenienti da diritti televisivi. Essendo il club di Old Trafford il più tifato al mondo – insieme al Real Madrid, ndr – i proventi persi per via dell’eliminazione dalla Champions League sfiorano quasi i 40 milioni.

Ad una perdita potenziale così importante, fa eco anche lo scarso ritorno economico ottenuto tramite i risultati conseguiti in coppa. I soli quattro punti portati a casa dallo United nelle sei gare della fase a gironi sono valsi un totale di 3,7 milioni di euro, una cifra irrisoria se paragonata ai mancati incassi di cui sopra.

Manchester United, l’impatto dell’eliminazione sul Fair Play Finanziario

Come ha dimostrato la recente vicenda dell’Everton, il Fair Play Finanziario è un parametro da cui il calcio moderno non può prescindere. Per quanto la UEFA non abbia posto particolari limitazioni al controllo del FFP in questa stagione, visto il cambio di normativa previsto per l’annata 2024-25, la Premier League continua a mantenere soglie molto rigide.

Il cosiddetto Profit & Sustainabilty test (P&S) è il campo specifico al quale il Manchester United deve prestare maggiore attenzione. Stando al test, infatti, ogni club non può superare i 105 milioni di sterline di perdite in un triennio. Questo dato, però, vale solo nel caso in cui almeno il 90% (cioè circa 90 milioni) delle suddette perdite siano coperte dai nuovi flussi di denaro garantiti dagli azionisti. In alternativa, il tetto massimo sotto al quale non si può scendere è di soli quindici milioni.

Va da sé, dunque, che l’eliminazione precoce dalla Champions League sia un imprevisto al quale il Manchester United deve assolutamente cercare di porre rimedio.

Manchester United, quale mercato a gennaio?

Il discorso appena affrontato vale anche per il mercato di gennaio. Per quanto il possibile takeover firmato INEOS sia stato sbandierato da più parti, l’ufficialità non è ancora arrivata ed è quindi probabile assistere ad una finestra invernale alquanto timida da parte dei Red Devils.

Come già capitato nella scorsa stagione, in cui gli unici colpi erano stati i due prestiti a breve termine di Wout Weghorst e Marcel Sabitzer, sarà raro vedere grandi spese in casa Manchester United. Nonostante questo, però, la dirigenza avrà come obiettivo quello di uscire dalle sabbie mobili della metà classifica; una consuetudine ormai troppo ripetuta nelle ultime stagioni.

Ad ogni modo, storicamente, il fiore all’occhiello della metà rossa di Manchester è sempre stato il settore giovanile, quindi chissà che questa non possa davvero essere l’occasione per svoltare e per ricordarsi nuovamente di quel modello che aveva reso, fino a pochissimi anni fa, il Manchester United il più grande club al mondo.

Fonti
Foto Credits: Manchester United FC/XOthers: The Athletic

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