Il Manchester United nella prima giornata di Europa League affronterà il Twente. Per il tecnico del Red Devils, Erik ten Hag, si tratta di un ritorno al passato, visto che da calciatore ha vestito proprio la maglia del club di Enschede tra il 1996 e il 2002. Alla vigilia di quella che sarà la gara d’esordio con il nuovo format, il tecnico olandese ha ribadito quanto sia importante iniziare con il piede giusto l’avventura europea.
Per il Manchester United, l’obiettivo stagionale è quello di disputare un torneo da protagonista, dopo la cocente delusione dell’eliminazione alla fase a gironi nel corso dell’ultima Champions League. Nella loro storia, i Red Devils hanno anche sollevato il trofeo, affermandosi campioni dell’Europa League nella stagione 2016-17.
Europa League, un ritorno al passato per Erik ten Hag
Durante la classica conferenza stampa pre-partita, il tecnico del Manchester United Erik ten Hag ha ribadito: “l’Europa League è una delle tante opportunità che abbiamo per raggiungere gli obiettivi stagionali che ci siamo prefissati. Quindi sì, certo, è probabilmente la più difficile, perché in un torneo da 36 squadre devi essere il migliore. Ma è comunque un obiettivo, ed è una strada che vogliamo percorrere fino alla fine.”
Sui rapporti con il Twente, il tecnico olandese aggiunge: “ci sono molti giocatori e dirigenti in comune tra i due club. Guardate ad esempio il mio caso o quello di Rene [Hake, ndr] e Ruud [van Nistelrooy, ndr]. Avrei preferito giocare contro qualcun altro che non fosse il Twente: non è bello dover affrontare un qualcosa che ami”.
La conferenza prosegue poi con una serie di domande sul Manchester United: “preoccupato per le poche reti realizzate? Abbiamo creato molto in queste prime gare ufficiali. La scorsa settimana ne abbiamo segnati sette contro il Barnsley, quindi siamo in grado di fare gol. Senza dubbio, però, è un’aspetto che dobbiamo migliorare: dobbiamo essere più cinici in area di rigore“.
Sulle questioni riguardanti l’aspetto finanziario del club, ten Hag glissa: “penso che sia una preoccupazione più per i dirigenti nel loro complesso. Personalmente, credo che tutti, all’interno del club, debbano lavorare per migliorare quei risultati che portano guadagni. Dobbiamo trovare il giusto equilibrio perché, in definitiva, la gestione del club è una faccenda finanziaria”.
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