Aberdeen, il messaggio dello stemma: alla ricerca del goal

Prima del 1972 i Dons non avevano uno stemma riconosciuto, ma in quegli anni troppi cambiamenti positivi stavano avvenendo per non essere accompagnati da un nuovo simbolo di successo

L’Aberdeen, per molti, è da considerato come la terza squadra più importante di Scozia (sebbene tifosi di Club come Hearts e Hibernian non siano molto d’accordo), alle spalle del “solito duo” composto da Celtic e Rangers. Fondato nel 1903 in seguito alla fusione con le altre due principali realtà cittadine, il Victoria United e l’Orion, il club non ha sempre avuto quella forte connessione con il colore rosso – predominante in ogni aspetto ora – che tutti si aspettano. Nei suoi primissimi anni, infatti, i giocatori dell’Aberdeen venivano soprannominati “The Wasps”, le vespe, proprio in virtù dei colori sociali che la neonata associazione si era data.

Sebbene il primo Aberdeen, nato negli anni ’80 del XIX secolo, vestisse quasi solo in bianco (per alcuni, però, i pantaloncini e i calzettoni erano blu), i fondatori del nuovo club decisero di cambiare radicalmente le loro tonalità. Durante la loro prima stagione in Football League scozzese, la 1903-04, i Dons vestivano una divisa a righe verticali oro e nere, proprio come se fossero delle vespe. L’attuale colorazione rossa divenne simbolo vero e proprio del club solo a partire dagli anni precedenti alla Seconda guerra mondiale quando, nel 1939, si decise di passare dall’oro e nero all’attuale rosso con dettagli bianchi in onore del gonfalone cittadino.

L’epoca d’oro di Sir Alex e l’introduzione dello stemma

Da quel momento in avanti, quando si pensa ai Dons viene naturale associare loro il colore rosso, tanto che addirittura alcuni cominciarono a soprannominare l’Aberdeen come il “Liverpool del Nord”, vista la somiglianza con il kit dei Reds. Il paragone fu ancora più forte quando sulla panchina dei Dons arrivò un ex attaccante, trasformatosi in allenatore, che avrebbe poi avuto enorme successo anche al di sotto del Vallo di Adriano: Alex Ferguson. In quegli anni, tra il 1978 e il 1986, le due rosse, di Scozia e d’Inghilterra, erano diventate contemporaneamente sinonimo di successo. Se il Liverpool aveva inaugurato la propria epopea già nel decennio precedente grazie ad un altro scozzese, Bill Shankly, l’Aberdeen stava cominciando a vivere il periodo più glorioso della sua storia.

Sotto Sir Alex, infatti, i Dons si resero grandi protagonisti tanto in patria quanto nell’intero continente, vincendo tre campionati, quattro Scottish Cuo, una Scottish League Cup, una Coppa delle Coppe, vinta in una celebre finale contro il Real Madrid nel maggio del 1983, e una Supercoppa Europea. Ad accompagnare quest’epoca di successi non erano state soltanto le sgargianti divise rosse. Nel 1972, infatti, il club aveva introdotto (con buon ritardo rispetto alle altre squadre in giro per il mondo) anche il suo primo stemma, il quale avrebbe dovuto sostituire la sigla A.F.C., spesso scritta in corsivo, ricamata sulle maglie fino alla stagione precedente.

Aberdeen, l’idea dello stemma di Donald Addison: una lettera e un messaggio chiaro

A disegnare il nuovo stemma fu Donald Addison, designer professionista e, più in generale, artista a tutto tondo, nato a Glasgow alla fine degli anni Trenta. Nella sua idea, il nuovo logo avrebbe dovuto raffigurare, grazie alla porta schematizzata, una grande lettera “A” al cui centro, come se fosse la “stanghetta” della A, veniva inserito un pallone. L’intento era quindi doppio: raffigurare tanto la lettera più esplicativa del nome del club, quanto lo scopo più profondo del gioco del calcio: fare gol.

Sebbene lo stemma non fosse mai apparso sulle divise da gioco prima del 1978, con l’avvento di Ferguson questo duplice ideale venne preso decisamente alla lettera. Nella stagione 2005-06, infatti, la dirigenza dell’Aberdeen decise di commemorare il duplice successo europeo degli anni ’80 con l’aggiunta di due stelle (ora non più presenti) sopra al proprio logo.

Aberdeen, lo stemma di oggi: un simbolo di tradizione che ricorda i successi del passato

Ad oggi, lo stemma ha subito alcune modifiche rispetto all’idea iniziale di Addison. Per prima cosa, alla metà degli anni Ottanta, venne inserita, nella cornice circolare esterna, tanto la scritta “Aberdeen Football Club”, quanto la data di fondazione del club, il 1903, posta sotto la porta. Ad eccezione della parentesi “stellata” del 2005-06, però, lo stemma dell’Aberdeen è sinonimo anche di tradizione: nonostante le piccole modifiche apparse qua e là, è sempre rimasto fedele al suo originale, senza mai subire stravolgimenti.

Insomma, quella del rapporto tra l’Aberdeen e il suo stemma è una storia molto particolare. Nonostante un lungo periodo di assenza, il club, attraverso l’idea di Donald Addison, ha voluto dare subito un’idea chiara di sé. Una squadra agguerrita e con un obiettivo ben chiaro in mente: andare sempre alla ricerca del gol!

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