
Un’altra istituzione ultra centenaria del calcio d’Inghilterra, il Morecambe Football Club, sta attraversando uno dei momenti – se non il momento – più difficili della sua storia. Dopo due retrocessioni in tre stagioni, il club è scivolato in National League, la quinta serie del calcio inglese, e rischia seriamente di sparire dal panorama calcistico nazionale.
Il contesto del semi-professionismo, realtà ben lontana dagli standard degli Shrimps, che solo nel 2021 stavano vivendo il loro primo campionato di League One della storia, non aiuta di certo e, in queste condizioni, anche per un manager esperto come Derek Adams diventa molto difficile fare calcio. Una crisi societaria profonda, stipendi non pagati, trattative di vendita fallite e una gestione contestata hanno portato la squadra a un passo dal collasso: insomma, con la nuova stagione è alle porte, l’incertezza regna sovrana a Morecambe.
Morecambe, la storia di una crisi: come si è arrivati a questo punto
Nel 2021, come detto, il Morecambe aveva scritto una delle pagine più importanti della sua storia, conquistando per la prima volta la promozione in League One. Il traguardo, raggiunto ai play-off, in uno stadio di Wembley ancora condizionato dalle restrizioni Covid, sembrava far presagire l’inizio di una nuova era. Tuttavia, dopo la promozione, la situazione si è rapidamente deteriorata.
Già nel settembre 2022, infatti, il Bond Group, il vecchio gruppo proprietario degli Shrimps ha deciso di mettere in vendita il club, senza però trovare alcun accordo sulla cessione. Nel mentre, hanno cominciato ad accumularsi problemi sempre più gravi: embargo sul mercato, stipendi in ritardo e sanzioni della EFL. Durante la stagione 2023-24, poi, l’inizio delle penalità in classifica.
Nel corso dell’allora campionato di League Two, gli Shrimps hanno subìto un -3 iniziale per non aver pagato i salari, e successivamente, nell’annata appena conclusa, una sospensione ulteriore di due punti per mancata comunicazione dei debiti con l’HMRC, l’equivalente della nostra Agenzia delle Entrate. Complice la decurtazione di punti, la squadra è finita all’ultimo posto nel campionato ed è retrocessa in National League per la prima volta dal 2007.
La situazione attuale: speranze per il futuro?
A poco più di due settimane dall’inizio ufficiale della stagione 2025-26, il Morecambe è ancora sotto la gestione dell’imprenditore inglese Jason Whittingham. Il numero uno del club, che è all’interno degli Shrimps dal 2018, proprio grazie all’acquisizione del Bond Group, è un volto piuttosto noto – purtroppo in negativo – agli appassionati di sport d’Oltremanica. C’era anche lui, infatti, nella cordata che acquistò la squadra di rugby dei Worcester Warriors, portandola dapprima all’esclusione dal campionato e poi all’amministrazione controllata.
Tornando al Morecambe, però, Whittingham ha fatto sapere di aver ricevuto e accettato due offerte di due gruppi distinti intenzionati ad acquistare il club. Da una parte, i Panjab Warriors, un consorzio di imprenditori sikh che afferma di aver già investito oltre sei milioni di sterline negli Shrimps; dall’altra, un gruppo guidato da un misterioso investitore, Jonny Cato, su cui però si sa pochissimo. Entrambe le trattative non sono andate in porto, lasciando la società in stallo.
Nel frattempo, Whittingham, attuale proprietario, ha licenziato il consiglio d’amministrazione per “guadagnare tempo”, ma ha continuato a promettere una vendita che non si è mai concretizzata. Le rassicurazioni si sono scontrate con la realtà: nessun passaggio di proprietà, nessun piano chiaro per il futuro e un club sempre più vicino al fallimento.
Morecambe, le possibili conseguenze per il club e per la comunità
Attualmente, giocatori e membri dello staff non hanno ricevuto che un terzo dello stipendio più recente. Le attività commerciali e comunitarie legate allo stadio – inclusi eventi privati, cerimonie scolastiche, matrimoni e partite amichevoli – sono state tutte annullate, causando ulteriori danni economici.
La situazione è così grave che l’associazione dei tifosi Shrimps Trust ha dichiarato che i calciatori non scenderanno in campo finché non verrà risolta la questione societaria. Anche se l’allenatore, il già citato Derek Adams, ha negato uno sciopero ufficiale, il clima resta teso e il rischio di paralisi è concreto.
L’approvazione, il 22 luglio, del nuovo Football Governance Act potrebbe però cambiare le carte in tavola. Questa legge introduce un ente indipendente con il potere di vigilare sulle società calcistiche professionistiche inglesi e, se necessario, obbligare i proprietari a vendere in caso di pericolo per la sopravvivenza del club. Un intervento che potrebbe arrivare giusto in tempo per salvare il Morecambe e per preservare gli oltre cento anni d’attività di questa piccola-grande realtà del calcio inglese.






