
Dopo 2790 partite, l’Everton si appresta a dire addio a Goodison Park. In quello che sarà un match dall’altissimo contenuto sentimentale e simbolico, i Toffees ospiteranno il Southampton nella sfida che aprirà la domenica pomeriggio del trentasettesimo turno di Premier League. In conferenza stampa, pur sottolineando l’importanza della gara, il tecnico di casa, David Moyes, fa sapere che per i suoi la vittoria sarà fondamentale anche in termini di classifica.
Dopo sei mesi davvero complicati, infatti, l’Everton ha risalito velocemente la graduatoria e si trova ora al tredicesimo posto, a quota 42 punti. Vincere, significherebbe garantirsi una grande occasione per confermare l’attuale posizione e il relativo bonus finanziario a fine stagione. Dall’altra parte, il Southampton non ha più nulla da chiedere a questa Premier League ma proverà comunque a scrivere il proprio nome nell’ultima pagina di storia di sempre di Goodison Park.
Everton, Moyes prima della “Last Dance” di Goodison Park
Contro i Saints, l’Everton scriverà l’ultimo capitolo di una storia inaugurata nel 1892. Goodison Park è dunque pronto ad ospitare la partita conclusiva della sua carriera al maschile e lo farà dando il benvenuto ai biancorossi della South Coast che, in questa stagione, hanno vissuto di ben poche soddisfazioni. In conferenza stampa, David Moyes ha presentato così l’incontro: “quella di domenica è una gara molto importante per noi, sia in termini affettivi che di classifica“.
“In particolare sui media – continua lo scozzese – si è parlato tantissimo di Goodison Park e del grande valore affettivo che ha per noi questo stadio. Sarà una partita speciale per tutti, ma il mio compito è mantenere alta la concentrazione affinché i ragazzi possano portare a casa una bella vittoria“. La Grand Old Lady, infatti, saluterà definitivamente la Premier League, ma dall’anno prossimo sarà la casa dell’Everton femminile: “è una grande notizia per tutta la città – dice Moyes – e per i tantissimi Evertonians che speravano di poter continuare a vivere questo ambiente meraviglioso“.
Interrogato sul suo ricordo migliore di Goodison Park, l’ex manager del West Ham dice: “senza dubbio, devo dire il mio esordio col Fulham nel 2002. Quel giorno ha segnato l’inizio di un’avventura davvero incredibile, resa possibile da tante buone persone che mi hanno permesso di avere un’occasione di questo tipo“.
A fine conferenza stampa, poi, il tecnico dell’Everton ha parlato anche di Séamus Coleman, bandiera del club sulla quale – di recente – hanno cominciato ad accumularsi le nubi del ritiro. “Séamus farà sicuramente parte del gruppo anche l’anno prossimo. La sua presenza e la sua leadership sono fondamentali per tutti noi e sarebbe un errore da parte mia lasciarlo andare così. In un modo o nell’altro farà parte della squadra anche nel 2025-26“.