Scottish Cup, Rodgers: “Rispettiamo e temiamo il nostro avversario”

Brendan Rodgers si gode il momento del Celtic che arriva alla finale di Scottish Cup contro i Rangers nella migliore forma fisica e mentale: il rispetto per l'avversario, però, non è in discussione

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Uno dei giorni più attesi dell’anno è giunto: Celtic e Rangers si affrontano per la finale di Scottish Cup. Gli uomini di Brendan Rodgers hanno già raggiunto uno degli obiettivi stagionali, trionfando in Scottish Premiership, avendo la meglio proprio sugli storici rivali dei Rangers che non sono riusciti a completare quella che si sarebbe rivelata una storica rimonta.

Il Celtic è senza dubbio la favorita per la vittoria e lo stesso Rodgers può vantarsi di aver vinto ben 13 volte in 17 partite contro i Rangers perdendo una sola volta. Un ruolino di marcia invidiabile che però non significa avere la vittoria in tasca.

Rodgers: “Massimo rispetto per i Rangers”

A margine della sfida finale in Scottish Cup, Brendan Rodgers ha risposto ad alcune domande dei giornalisti presenti in sala stampa, ribadendo alcuni concetti chiave: “Non affronteremo il match con arroganza. Non è certo questo il modo in cui lavoriamo e prepariamo le partite, che sia contro i Rangers, il Raith Rovers o qualsiasi altra squadra. Studiamo e prepariamo ogni gara concentrandoci sull’avversario. Giungiamo a questa finale nella migliore condizione fisica e mentale possibile; non ci sono dubbi sul fatto che la squadra sia nel pieno delle sue capacità e in quest’ultimo mese lo ha dimostrato in varie occasioni”.

“Ad inizio stagione è stata dura. Una partita ogni tre giorni e con tanti infortuni: situazioni non facili da gestire. Col passare delle settimane e dei mesi, poi, mano mano che la pressione psicologica aumentava, i ragazzi sono stati davvero bravissimi a gestire tutto; ed ecco che siamo arrivati alla vittoria del campionato, giocando un ottimo calcio e con una forma fisica invidiabile. É sempre necessario mantenere alta la concentrazione a certi livelli. Non c’è mai la garanzia che quello che fai possa portarti alla vittoria, ma un allenatore sa dove può portare il lavoro che si sta facendo”.

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