In una recente intervista rilasciata alla BBC, il presidente del Birmingham City, Tom Wagner, ha fissato obiettivi ambiziosi per il futuro del club. Forte di un patrimonio decisamente importante per gli standard della Championship e del sostegno di alcuni facoltosi investitori, come l’ex stella della NFL, Tom Brady, il numero uno dei Bluenoses punta in grande, chiamando a gran voce il ritorno in Premier League entro il prossimo anno e la creazione di un polo sportivo e ricreativo all’avanguardia entro il 2030.
Dopo una stagione storica, culminata con la vittoria della League One e il record di punti nella storia della EFL, l’imprenditore statunitense ha confermato la volontà di proseguire con una seconda promozione consecutiva: “tornare in massima serie è certamente l’obiettivo e vogliamo raggiungerlo il più rapidamente possibile”.
Birmingham City, l’ambizioso progetto di Tom Wagner
Fondatore della società di investimenti Knighthead Capital, Wagner ha anche illustrato i progressi del progetto per un nuovo stadio da 62mila posti che sostituirà St Andrews. Rilanciato grazie a un investimento governativo di 2,4miliardi di sterline nei trasporti pubblici, Il nuovo stadio sorgerà nel cuore dello “Sports Quarter”, un complesso di 125 acri che comprenderà un’arena da 20mila posti, un hotel e un centro di allenamento condiviso da tutte le squadre del club.
Wagner ha peraltro promesso tra i 2 e i 3miliardi di sterline di investimenti privati per realizzare il progetto, che, a suo dire, sarà “una struttura di intrattenimento unica al mondo”. “Abbiamo un’opportunità straordinaria – dice il presidente del Birmingham City – se guardiamo all’Europa occidentale, è difficile trovare una città con così tanto spazio inutilizzato dove costruire un progetto di queste dimensioni”.
Con un occhio al mercato globale, Wagner si è poi detto aperto alla possibilità di giocare alcune partite delle coppe nazionali all’estero, per esempio negli Stati Uniti: “è qualcosa che va considerato. I top club competono su scala globale e devono avere tifosi e ricavi globali. Se questo significa giocare qualche partita all’estero per aumentare il seguito, penso sia una buona cosa”.
Tuttavia, il numero uno del Birmingham City ha sottolineato che il legame con i tifosi locali non sarà mai sacrificato: “se fai prezzi tali da escludere i tifosi che ci sono sempre stati, perdi l’atmosfera, la passione… e perdi il prodotto. Questo è un club del popolo, e i ricavi devono crescere migliorando il prodotto, non aumentando i prezzi”. Niente pericolo “americanizzazione” allora, almeno per ora…