C’era una volta un ragazzo nato a Udine il 7 ottobre 1996 che, dopo pochi anni, maturò il sogno di diventare un grande portiere. Un sogno coltivato a suon di sacrifici, impegno e fiducia in se stesso che non guasta mai e ora è divenuto realtà nel senso più pieno. Ma c’era qualcosa che, in quella bellissima favola di cui voleva essere autore e interprete, Guglielmo Vicario forse non immaginava: diventare un giorno re d’Europa con una squadra inglese, ovvero il Tottenham. Il ragazzo che si fece le ossa nelle giovanili di Ancora Udine e Udinese, però, sotto sotto, all’idea di arrivare lontano ci credeva davvero. E la realtà lo ha premiato.
Tottenham, Europa League, Guglielmo Vicario, la biografia calcistica verso il coronamento del sogno
Vicario comincia a scalare la montagna della gloria partendo proprio dal fondovalle, dove la sommità la vedi, la desideri e dici a te stesso: un giorno sarai mia. Nel 2014-15 arriva il suo primo impegno da semiprofessionista con la casacca del Fontanafredda dove, allo stadio Omero Tognon, lascia un ricordo di 30 presenze. Ricordo di quantità e, soprattutto, di qualità, tanto che, a cinquantasette chilometri di distanza, tanto dista Fontanafredda, località del Pordenonese, da Venezia, si accorgono di lui e gli offrono la grande occasione, difendere i pali della porta lagunare. Guglielmo il Conquistatore versione friulana scala un gradino dopo l’altro e del Venezia difende gradualmente i pali dalla serie D sino alla serie B. La sua cartolina di saluto dalla laguna parla di 77 presenze.
Guglielmo il talentuoso, però, guarda sempre più in là. La montagna è stata scalata, ma la strada verso la vetta è ancora lunga. Il sentiero successivo lo porta al Cagliari, pianeta serie A. Ci siamo, dice in cuor suo Venom Vicario, così soprannominato dal nome del protagonista dei fumetti della Marvel. Ma per la massima serie c’è ancora un po’ da attendere. I sardi lo girano al Perugia dove in presenze numero trentacinque si mette ulteriormente in evidenza. Il Cagliari, infatti, gli regala un biglietto di sola andata dall’Umbria alla Sardegna e lo mette a presidiare i suoi pali per la prima volta il 28 ottobre 2020 nell’impegno di Coppa Italia contro la Cremonese. Ma c’è un giorno che Guglielmo, neomonarca del vecchio continente, si è segnato come un tatuaggio indelebile sulla pelle: è l’11 aprile 2021, quando debutta in massima serie nella sfida dei rossoblù contro l’Inter. La sua squadra perde, ma lui vince la progressiva ammirazione di ambiente e addetti ai lavori. Totalizza solo quattro presenze ma, per il talento dimostrato, ne valgono almeno quarantaquattro. Pronti, via verso un nuovo traguardo.
William the goalkeeper of Tottenham passa all‘Empoli dove resta dal 2021 al 2023 con sessantanove presenze luccicanti. E’ la strada che gli spalanca le porte del paradiso calcistico. Lui non lo sa, ma c’è un tecnico greco- australiano in giro per il mondo , a cui sarà sempre grato, che di lui pensa tutto il bene possibile e se lo vuole tutto per sè. Quel tecnico è Ange Postecoglou, e ha già anche pronta la sua collocazione ideale. Si chiama Tottenham ed è uno dei club più blasonati del Regno Unito.
William the fresh king of Europa League fa le valigie e sentenzia a se stesso: la sommità della montagna è a un soffio. Con l’approdo nella terra albionica arriva anche la chiamata della nazionale azzurra, con quattro gettoni di convocazione timbrati e un’altra data che custodisce nel suo cuore a doppia mandata: il 24 marzo 2024, giorno della sua prima difesa dei pali azzurri nella sfida contro l’Ecuador. Guglielmo ha vestito il suo sogno di realtà, ma ha sempre il merito di tenere i piedi ben piantati a terra e di restare quel ragazzo che, sui campi di Udine, lavorava per fare della sua vita calcistica un capolavoro. Perfettamente riuscito.
Tottenham, Europa League, Guglielmo Vicario, la definitiva consacrazione
A questo punto della storia è chiaro che Vicario lo sia solo ormai di nome. Di fatto è un protagonista, un leader, e se vi fosse stato bisogno di dimostrarlo, la partita disputata contro il Manchester United che ha regalato a lui e famiglia tottenhamica annessa il tetto d’Europa è stata la prova cartesiana definitiva. Il ragazzo , tra i pali, ci ha sofferto non poco perché il Manchester United , nella ripresa, ha avviato un’azione di cannoneggiamento permanente ma lui si è scoperto fortino inespugnabile. E una parte sostanziosa dell’ultimo alloro degli Spurs passa certamente dalle sue prodezze tra due pali e una traversa.
In un’intervista rilasciata a “Cronache di spogliatoio” , Guglielmo il vincente apre le finestre per farci uscire tutta la sua gioia per il fausto momento. Non dimenticando da dove sia venuto e quanti passi abbia dovuto compiere per raggiungere quest’Olimpo. E nemmeno dimenticando chi ha scommesso su di lui passando ora all’incasso con magnum gaudium. “Postecoglou – afferma – è stato la persona che mi ha voluto portare al Tottenham, per questo gli sarò riconoscente a vita. Mi ha scelto e ha creduto subito in me, responsabilizzandomi, soprattutto in questa stagione. Arrivato da un campionato differente e da un ambiente diverso, come se fossi un novellino che doveva ritagliarsi il proprio spazio e conquistarsi la maglia. Lo scorso anno mi ha permesso quindi di arrivare a quest’annata con un’altra consapevolezza”.
La medaglia conquistata con il Tottenham è diventata una sua seconda pelle e assicura di averla tolta “solo per dormire”. Chissà se sarà riuscito a concedersi almeno un’ora di sonno, Guglielmo l’appagato, sottraendolo alle tagliole di un’emozione incontenibile. “La società – spiega- aveva organizzato una festa in hotel con familiari, parenti e amici, siamo stati tutti insieme, è stato emozionante, ho finito la voce ma non mi sono mai tolto la medaglia dal collo, solo per dormire perché il laccio è un po’ scomodo”.
Ci credeva fortemente, il Vicario di nome e leader di fatto. Sapeva che il suo Tottenham, pur non avendo incantato in campionato, su questo treno europeo sarebbe riuscito a salirci. Prossima stazione, la Champions League. “Era un obiettivo sin dall’inizio – conferma a Cronache di spogliatoio – da quando è partita la campagna europea, sapevamo che potesse essere alla nostra portata, ovviamente andando incontro a tante situazioni complicate, dal girone fino ai turni eliminatori, ma ci abbiamo sempre creduto e il primo a farlo è stato mister Postecoglou che ci ha sempre spronati”.
Parafrasando un frammento della celeberrima “Il ragazzo della via Gluck” , si potrebbe dare la seguente rilettura: “questa è la storia di uno di noi, nato per caso in quel di Udine, laddove c’era un sogno adesso c’è una realtà”. Guglielmo lo sente bene, ora, l’amico treno che fischia così. E che potrebbe portarlo a ulteriori stazioni di gloria. Che fa rima con storia. Una storia che lui ha scritto. Per se stesso, per il Tottenham e per il calcio italiano.
Tottenham, Europa League,Guglielmo Vicario, gli omaggi delle sue ex società
Le varie società da cui è passato continuano a considerare Guglielmo l’incoronato re d’Europa come uno di famiglia. E quindi non potevano che felicitarsi con lui per questo traguardo scintillante. “Il tempo vola- ricordano dal Venezia – congratulazioni Guglielmo Vicario, campione d’Europa”.
Se lo ricordano bene anche agli albori, ovvero all’Ancona Udine. Come riportato da Tuttomercato web, il presidente della società Vincenzo Pisacane ricorda: “è stato con noi per sette anni, è arrivato bambino giocando negli esordienti, se n’è andato da adolescente come allievo, posso confermarvi che voleva arrivare”. Complimenti vengono anche dall’Empoli che , sul suo profilo social, scrive: “complimenti Guglielmo per avere vinto l’Europa League”.
Guglielmo un po’ italico un po’, ormai, britannico, dal canto suo, resta quello di sempre. E ha reso noto di voler presenziare ai cent’anni di quel Fontanafredda da cui partì la sua avventura professionale. Quando grandi , oltrechè in campo, lo si sa essere anche fuori.