
Stanchezza per l’impegno della finale di Europa League risoltosi con la vittoria contro i cugini del Manchester United? Può darsi. Ma al Tottenham sonoramente sconfitto davanti al suo pubblico dal Brighton per 1-4 e terminato soltanto quartultimo con 38 punti, questa giustificazione non può certo bastare a giustificare una debacle di simili proporzioni. Tel e compagni erano in stagione no, e quest’istantanea di un poker al passivo ne è la prova provata. Nonostante un campionato che non è stato neppure la pallida ombra del precedente in cui aveva concluso al quinto posto con 66 punti, la compagine di Ange Postecoglou si ritroverà a disputare la Champions League per l’alloro europeo conquistato di fresco. Alchimie che solo il mondo della sfera di cuoio può regalare. Il Brighton made by Fabian Hurzeler , invece, migliora sensibilmente il campionato precedente, passando dall’undicesimo posto con 48 punti della stagione 2023-24 all’ottavo con 61 e stabilendosi nella parte sinistra della graduatoria.
Gli Spurs si illudono di poter fare quella buona vendemmia che manca loro da tre turni quando, al 17°, Solanke trasforma un penalty concesso per fallo di Wieffer su Tel. Il Brighton ha però in mente un finale diverso del copione. A dargli il primo tratto di penna è Hinshelwood che, al 51°, pareggia con un tiro da distanza ravvicinata su assist di Webster. Quanto scritto piace all’attaccante del Brighton che pensa così di ribadire il concetto con l’anafora del gol del 2-1 , sempre da distanza ravvicinata ma questa volta sugli sviluppi di un corner. Fine delle trasmissioni? Nemmeno per idea. Il Brighton ci prende gusto e al minuto 88 prende il largo con un penalty trasformato da O’Riley e concesso per un fallo di Bissouma su Gomez. In casa degli ospiti spunta l’idea meravigliosa: perchè non ci facciamo un bel poker? Detto e fatto. Le carte le dà la squadra, la puntata finale la fa Gomez con un siluro in diagonale che rende ancora più amara la giornata del pur non del tutto colpevole Vicario, reduce da una giornata tinta di gloria in campo europeo.
Premier League, Ange Postecoglou, tecnico del Tottenham: “è stato comunque un anno eccezionale”
Parla di “anno eccezionale”. Non si sa se lo faccia per convincere per primo se stesso. Ma una parte di ragione, Ange Postecoglou ce l’ha. Giusto però una parte, quella che porta l’orologio della memoria ai recenti fasti del trionfo di Europa League. Quando però gli si chiede di valutare l’anno complessivo del Tottenham, l’aggettivo usato comincerebbe a scricchiolare. Almeno a guardare la classifica. Non per lui, però, che vuole farci entrare a tutti i costi anche quel trionfo continentale grazie al quale la squadra si ritroverà in Champions League. senza scindere il discorso del campionato da quello dell’Europa League. “Come posso valutare quest’anno – esordisce parlando alla BBC – eccezionale. Nessuno direbbe il contrario in questa squadra. Trovo strano parlare del mio futuro quando abbiamo fatto qualcosa senza precedenti”. E, anche qui, intendersi è d’obbligo. Se si intende la conquista dell’Europa League, due allenatori ci erano già arrivati prima di lui, pur senza togliergli alcun merito per avere ricamato il tris nella storia della società. Se si intende che il Tottenham si trova nell’elite del calcio continentale pur essendo stato sull’orlo della retrocessione, allora precedenti, ha ragione da vendere, proprio non ce ne sono. E spunta inevitabile la domanda tra gli addetti ai lavori: Ange il determinato sentirà ancora ronzargli nelle orecchie il suono delle campane del Big Ben per la stagione a venire? E così, quando gli si chiede qualcosa sul tema, mette fuori la freccia e indica la direzione da percorrere: andate a chiedere al presidente Daniel Levy perché, dice, “io sono la persona più sbagliata a cui porre questa domanda”. Recinto chiuso. Anzi no, resta giusto uno spiraglio aperto per precisare: “mi prenderò una pausa e poi tornerò qui e vedremo di impostare il discorso per la prossima stagione”. Con lui? Senza di lui? Si può cominciare a sfogliare la margherita per vedere cosa salti fuori.
Premier League, Fabian Hurzeler, tecnico del Brighton: “sono molto contento dello spirito di squadra, abbiamo reagito bene e la vittoria è meritata”
Cinque, come i risultati utili di fila. Sessantuno, come i punti. E otto, come il numero di posizione occupata in classifica, tre gradini più in alto della stagione precedente. Come negare legittimità al canto della felicità che emerge dalle corde vocali ben lucidate di Fabian Hurzeler, tecnico del Brighton? “Lo spirito di questa squadra nell’arco della stagione mi è piaciuto molto – afferma alla BBC – abbiamo mancato purtroppo la qualificazione alle coppe europee ma abbiamo comunque disputato un’ottima stagione. Adesso puntiamo a costruire la prossima”. Le sue parole si fanno poi carezza, moltiplicata per due perché ha realizzato una doppietta, per Jack Hinshelwood: “sono molto contento per lui perché è un giocatore del vivaio, non molla mai, ha sofferto un po’ nell’ultimo periodo ma ha mostrato personalità”. Un’altra carezza è per Diego Gomez: “proveniva da una cultura e da un paese diversi e si è dimostrato un grande giocatore di squadra”.