Un calcio scozzese senza Old Firm: la rivalità tra Rangers e Celtic non è mai scontata

Anche quando non si giocano il titolo in Scottish Premiership, Rangers e Celtic riescono sempre a far parlare di sé: per questo non è immaginabile un calcio scozzese senza Old Firm

Embed from Getty Images

Per poco l’ultimo Old Firm della stagione corrente non è entrato nella storia della rivalità tra Celtic e Rangers. Se la squadra allenata (per ora) da Barry Ferguson avesse ottenuto i tre punti, avrebbe ottenuto un record: mai nessuna delle due, finora, era riuscita a vincere tre Old Firm consecutivi senza poi vincere il titolo. Sarebbe stata senza dubbio una magra consolazione per una stagione ben al di sotto delle aspettative che costringe ad una nuova rifondazione.

Il Celtic, che peraltro aveva già matematicamente chiuso la questione del titolo, è andato ad un passo dalla vittoria proprio nei minuti finali, dopo aver annullato il vantaggio iniziale firmato da Dessers. Il fascino di questa rivalità, però, va ben oltre il rettangolo di gioco ed è palpabile anche quando una sconfitta o una vittoria non incidono sulle sorti sportive. Tutto questo perché essere tifosi del Celtic o dei Rangers non significa solo tifare una squadra, ma avere una differente visione politica e religiosa.

Rangers e Celtic: lo striscione della discordia

La sfida di domenica scorsa è stata la prima da gennaio 2023 che ha visto la presenza di tifosi del Celtic ad Ibrox dopo che è stato raggiungo un accordo sulla quantità di tagliandi disponibili. Ed è forse anche per questo che i tifosi dei Rangers si sono dimostrati particolarmente aggressivi nei confronti degli storici rivali (non che in altre occasioni non lo fossero, sia chiaro). All’ingresso in campo delle due squadre, i tifosi dei Rangers hanno messo in scena una coreografia molto forte. L’ex allenatore-giocatore dei Gers Graeme Souness (conosciuto anche alle nostre latitudini per aver indossato la maglia della Sampdoria) è stato raffigurato con una pistola puntata verso i tifosi del Celtic. Pronta è arrivata la condanna della società.

Come se non bastasse poi, dalla curva di casa sono stati lanciati in campo vari oggetti. Una bottiglia di vetro è finita a poca distanza dal portiere avversario Viljami Sanisalo. La società si è subito attivata per individuare i responsabili del gesto. Ed è quindi tutto dire se della squadra di Barry Ferguson si parla solo di questioni extra campo. Come accennavamo, infatti, i Gers vivono ancora un periodo di transizione che sembra destinato a prolungarsi con il cambio di proprietà all’orizzonte.

Una Scottish Premiership senza Old Firm

Rangers e Celtic, dunque, dimostrano ancora una volta quanto siano capaci di far notizia anche quando il risultato è ininfluente. Nelle ultime settimane si è discusso ancora una volta di una possibile riforma della Scottish Premiership e degli altgri campionati di Scottish Professional Football League. Alcuni addetti ai lavori hanno ancora una volta, paventato l’ipotesi di una Scottish Premiership senza Rangers e Celtic che potrebbero valutare la possibilità di giocare in Inghilterra.

Il solo pensare ad una soluzione del genere è pura follia. Follia non solo sotto l’aspetto squisitamente sportivo per commerciabilità del prodotto calcio scozzese (che già risulta difficilmente collocabile), ma anche dal punto di vista culturale. Che i due giganti decidano di giocare oltre il Vallo di Adriano, supererebbe qualsiasi kolossal fantasy. Piuttosto sono proprio questi due club a doversi far carico dell’onere e dell’onore della loro centralità nel calcio scozzese: la vera riforma parte da qui.

Articoli Correlati

0 0 Voti
Vota questo articolo!
Iscriviti!
Avvisami
guest
0 Commenti
Più vecchi
Più recenti Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
Privacy Policy Cookie Policy

Scopri di più da ukcalcio.com

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere

0
Ci piacerebbe sapere cosa ne pensi, commenta!x
UKCALCIO

GRATIS
VISUALIZZA