Novità potenzialmente molto importante in casa Hearts. Il club di Edimburgo ha infatti comunicato di aver ricevuto una succosa offerta economica da parte dell’attuale proprietario del Brighton, Tony Bloom, interessato così ad investire nei Jambos. Il capitale messo a disposizione dal numero uno dei Seagulls è di 9,86milioni di sterline, una cifra che gli permetterebbe di essere socio di minoranza dei quattro volte campioni di Scozia.
La sua partecipazione, che sarà valutata in questi giorni dagli azionisti di maggioranza del club, sarà del 29% e consentirà a Bloom di gestire soltanto le azioni, senza avere diritto di voto. A giudicare la bontà dell’offerta del numero uno del Brighton è la Foundation of Hearts, il gruppo che ha sostanzialmente salvato i granata di Edimburgo dalle torbide acque dell’instabilità finanziaria.
Hearts, un grande investitore per rilanciare il club
Quello di Tony Bloom è un nome ben noto agli appassionati di calcio d’Oltremanica. Grazie alle sue idee lungimiranti e alle ingenti vincite ottenute sui tavoli da poker, il magnate inglese è l’artefice principale dell’efficacissimo “modello Brighton“, che ha portato i Seagulls a diventare una presenza costante nel mondo della Premier League, nonché una delle squadre inglesi dalla filosofia più apprezzata in tutta Europa.
Ora, l’imprenditore classe 1970 sta cercando di ampliare il suo portfolio di squadre, che insieme ai biancoblu include anche i belgi dell’Union Saint-Gilloise e gli australiani del Melbourne Victory, puntando con forza su uno dei club più blasonati di Scozia. Affinché il suo ingresso come socio di minoranza degli Hearts possa considerarsi ufficiale, Bloom dovrà superare l’attenta valutazione dei membri della Foundation of Hearts.
Soltanto in caso di approvazione da parte dell’attuale gruppo di maggioranza del club, i Jambos potranno convocare un’Assemblea Generale Straordinaria e ratificare formalmente la transazione. La stessa dovrà poi ricevere il benestare anche della SFA, che dopo i recenti casi di difficoltà economiche di squadre blasonatissime come i Rangers e gli stessi Hearts è diventata sempre più selettiva in materia economica.
L’ingresso in squadra di Bloom, dovesse andare in porto, potrebbe essere davvero importante sia per i granata, che per l’intero movimento calcistico scozzese. Il modello messo in pratica dall’imprenditore si è rivelato di successo tanto in Inghilterra, quanto in Belgio e potrebbe davvero trasformarsi – pur con le dovute proporzioni – nella modalità migliore, per tutta la SPFL, per mettere in pausa l’ormai eterno dualismo tra Celtic e Rangers.