In casa Oxford United si respira un’aria abbastanza preoccupante dato il coinvolgimento nella lotta salvezza in Championship. Un dato positivo rispetto alle altre contendenti è il buon numero di vittorie casalinghe, finora nove, al Kassam Stadium che si è rivelato un fortino. Questo fattore però può alla lunga perdersi considerando che l’Oxford United giocherà al Kassam Stadium sino al 2026.
Una situazione che è stata oggetto di un’intervista da parte del direttore generale, Tim Williams alla BBC Radio Oxford. Lo stesso dirigente aha sottolineato che senza uno stadio di proprietà non si può ambire a nulla a prescindere dagli obiettivi della squadra.
Oxford United, le dichiarazioni di Tim Williams
A prescindere o meno se l’Oxford United otterrà la salvezza in Championship, il club è ancora in attesa per quanto riguarda il progetto del nuovo stadio vicino Kidlington. Secondo le previsioni la costruzione dovrebbe iniziare quest’estate. Inoltre l’Oxford United dovrà presto informare l’English Football League (EFL) su dove intende giocare in futuro, prendendo in considerazione la condivisione dello stadio con un’altra società o l’estensione della licenza al Kassam Stadium finché non verrà costruito un potenziale nuovo stadio, a prescindere dalle previsioni della costruzioni.
La domanda di progettazione per il nuovo stadio da 16.000 posti non è stata ancora accettata ed è stata posticipata dopo che il consiglio distrettuale di Cherwell ha chiesto una proroga per prendere in considerazione maggiori informazioni sulla sede.
All’inizio del mese scorso, la deputata di Oxford East, Anneliese Dodds aveva affermato: “L’Oxford United deve di muoversi. Non abbiamo uno stadio in cui stare se questa cosa non va in porto. Siamo in una posizione in cui dobbiamo muoverci. In realtà non si tratta di trasferirci in uno stadio che ci permetterà di generare più entrate.”
Queste invece le parole di Tim Williams: “Si tratta di costruire un nuovo stadio, se non abbiamo uno stadio, non possiamo ambire a nulla di concreto. È terribile pensare di stare in questa situazione. Penso che per tutti i soggetti coinvolti, soprattutto i tifosi e i sostenitori, la strada più facile sarebbe rimanere dove siamo per i due anni necessari. Non ho nessuna voglia di condividere il terreno di gioco con altre società, non è una buona opzione. Quindi, per me, l’opzione più allettante è restare dove siamo, supponendo che ne saremo in grado.”