[NEWS] Lo Special One si presenta: “Vogliamo vincere tutto”

NEL
GIORNO DELLA SUA PRESENTAZIONE, MOURINHO SPIEGA QUALI SARANNO I SUOI
OBIETTIVI: “A LUGLIO 2017 DOVREMO PENSARE ALLA CHAMPIONS E NON A
PREPARARE L’EUROPA LEAGUE. DOBBIAMO FARE MEGLIO DEGLI ULTIMI TRE ANNI”. 



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Non
sono mai stato bravo a giocare con le parole. Ho sempre avuto un
atteggiamento più aggressivo e, per questo motivo, vi dirò che non
mi accontento di arrivare tra le prime quattro al termine della
stagione. No, io voglio vincere. Voglio vincere tutto: voglio vincere
le partite, giocare bene, fare goal e non subirne.” 

Si presenta
così José Mourinho alla stampa e ai suoi tifosi nel giorno della
presentazione come nuovo manager del Manchester United.

Tanti
gli argomenti trattati dal portoghese:
Sir Alex Ferguson, l’addio
di
Ryan Giggs ed è sembrato abbia voluto tirare anche qualche
frecciatina ad
Arsene Wenger.

In
riferimento all’allenatore dell’Arsenal che ha portato l’ultimo
trofeo all’Emirates Stadium nella stagione 2003/2004 avrebbe detto
“ci sono allenatori che hanno vinto l’ultimo trofeo 10 anni fa.
Il mio ultimo titolo è arrivato un anno fa. Se io ho molto da
dimostrare, immaginate gli altri. La realtà è che questo non è
importante per me. La realtà è che io gioco contro me stesso.
Questa è la mia natura.”

Mourinho
non ha mai avuto paura delle sfide. Questo lo dimostra anche la sua
carriera: Porto, Chelsea, Inter, Real Madrid e poi di nuovo Chelsea
Ora tocca al Manchester United

Lo Special One si dice tranquillo,
“non sono nervoso. Questo non è il lavoro di sogni, è la realtà.
E la realtà dice che io sono il manager del Manchester United. La
mia storia negli ultimi dieci anni dimostra che io ho sempre voluto
vivere le aspettative dei grandi club. Ho grandi motivazioni e non ho
problemi a dire che sono esattamente dove vorrei essere.”

Dimenticare
quello che è successo negli ultimi tre anni e fare meglio. 
Tornare
ad essere il meglio: questo uno degli obiettivi di partenza di José
Mourinho. 

 “Ho lavorato in altri grandi club prima – ha precisato
Mou – e la realtà è che quando le persone, anno dopo anno, si
abituano ad un certo tipo di Manchester United, il Manchester United
deve cambiare in meglio, non in peggio. Per alcuni anni, il successo
era solo di routine qui, ma voglio dimenticare gli ultimi tre anni.”

Sull’utilizzo
di giovani e il loro approdo in prima squadra, Mourinho smentisce
tutte quelle voci riguardanti le poche possibilità che lui concede
ai giovani. 

“Sai quanti giovani ho portato dalla Primavera?
Quarantanove, se vuoi ti do la lista! Ho promosso 49 giocatori e
alcuni di loro ora sono vincitori della Champions League.
Quarantanove non son pochi.”

Su
Ryan Giggs e il suo addio al club, infine, il nuovo manager dei Red
Devils
, ha spiegato:

“Mi sono sempre preso le mie responsabilità, e
posso dire che se Ryan Giggs non è più nel club non è per colpa
mia. 

Lui voleva il lavoro che hanno dato a me e non è colpa mia se
voleva essere il manager del Manchester United. Lui ha preso una
decisione: vuole essere un allenatore. 

Ha fatto la stessa scelta che
ho fatto io 16 anni fa, quando lasciai Barcellona perché non volevo
più essere un semplice assistente. Pensi che è stato facile per me
lasciare una realtà stabile e intraprendere una nuova lotta? Non è
facile. 

Se lui un giorno vorrà tornare, ed io sarò ancora qui, io
non lo fermerò, e se il club mi chiederà di dare una mia opinione
io dirò “Si”. E se lui torna come manager sarà un qualcosa di
naturale e una conseguenza del suo successo come allenatore.”


Luana
Marini


Fonte:
Sky Sport UK

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