[NEWS] Il contenzioso tra Rangers e Sports Direct finisce in tribunale

Ci sono sviluppi sul fronte Rangers Glasgow, per quanto riguarda il pagamento del debito a Sports Direct.



Sembra, infatti, che il club presieduto da Dave King non abbia sanato il debito da 5 milioni di sterline con la società di vendita al dettaglio, anche se invece avevano assicurato di farlo.

Giovedì il team legale di King ha comunicato alla Royal Courts of Justice che il debito è stato sanato mercoledì. Sempre giovedì, il giudice Peter Smith ha rifiutato la domanda di Sports Direct, ma deve ancora decidere se King è in oltraggio o meno alla corte con l’accusa di aver violato le imprese di riservatezza.
Ma venerdì, nel secondo giorno di udienza, il controllo di qualità per la ditta di Ashley ha comunicato che ciò non era accaduto. David Quest (il CQ), ha infatti dichiarato che la dichiarazione di aver sanato i 5 milioni di sterline di debito è stata accolta con sorpresa e si è iniziato ad investigare.
Quest ha parlato chiaro al giudice Smith: “Questa non è la verità. Il debito non è stato sistemato”.
Egli ha inoltre detto che una e-mail aveva rivelato che il club era ancora in attesa di raccogliere “altre 500.000 sterline”.

Le battaglie legali sono l’ultimo sviluppo in un conflitto che ha avuto inizio quando King ha assunto la gestione di Rangers. Sports Direct e Ashley, che possiede azioni dei Rangers, avevano chiesto un rinvio della carcerazione di King per il fatto che ha rilasciato un’intervista a Sky Sports, rivelando l’esistenza di un incontro, e discussioni relative ai contratti, tra Sports Direct e Rangers.

Il giudice Smith si interrogava se il signor Ashley fosse interessato ad avere un “ragionevole” rapporto d’affari con il signor King” o se volesse solo “macinarlo nella polvere”. Il giudice ha affermato: “Forse è interessato. Non lo so”
Quest ha detto che King aveva dichiarato che non aveva alcun ricordo di sé e che non ha detto le parole dell’intervista Sky Sport, ma il tribunale aveva il diritto di trarre conclusioni contro di lui allo standard penale necessario per un individuo di essere incarcerato per oltraggio.

Il giudice ha risposto: “Io non ho intenzione di mandare una persona in prigione su un’inferenza”. Ha anche espresso la preoccupazione che King non era stato chiamato per essere interrogato sul banco dei testimoni, ma il ricorso era stato posto su notizie di stampa.

di Lorenzo Della Savia

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