Nella prima gara del gruppo C, l’Irlanda di Trapattoni perde 3-1 contro la Croazia.
C’era grande attesa tra gli addetti ai lavori e non per l’esordio della nazionale irlandese guidata da Giovanni Trapattoni, che dopo le scempio delle qualificazioni mondiali (il famoso fallo di mano di Henry) erano chiamati a rispondere sul campo alle aspettative dei propri tifosi.
Sotto la spinta dei propri sostenitori e di una pioggia battente (tipico clima irlandese), la nazionale guidata dal Trap partiva benissimo: pressing alto e velocità. Nonostante il tasso tecnico della Croazia fosse decisamente maggiore, l’Irlanda riusciva subito a tenere bene il campo grazie all’ottima condizione fisica. Tuttavia su un innocuo colpo di testa, un errore di Andrews che aveva battezzato la palla fuori, metteva fuori causa Given e portava in vantaggio la Croazia.
L’Irlanda non si spezzava, continuando a tenere alta la pressione, raggiungendo il pareggio grazie al difensore St. Ledger, in forza al Leicester City, abile a sfruttare un ottimo calcio di punizione battuto da McGeady. A due minuti dallo scadere, la Croazia si riportava in vantaggio con Jelavic che – partito in fuorigioco sul passaggio di Modric ma rimesso in gioco dal passaggio arretrato di Ward, non falliva la grande occasione solo davanti a Given.
Il secondo tempo si avviava sulla falsariga del primo, con l’Irlanda concentrata a tenere alta la pressione. La Croazia però trovava subito il goal del 3-1 grazie ad un colpo di testa di Mandzukic che prima di finire in rete colpiva il palo e la testa dell’incolpevole Given.
La terza rete dei croati spegneva l’entusiasmo dei tifosi irlandesi accorsi in gran numero a Poznan. Poco dopo la grande occasione per riaprire la partita: Robbie Keane atterrato in area: rigore nettissimo non concesso dal direttore di gara. Gli ultimi venti minuti sono stati caratterizzati dai vari tentativi dell’Irlanda di rendersi pericolosa: in particolare due colpi di testa allo scadere hanno impensierito l’estremo difensore croato.
Il passaggio del turno a questo punto diventa molto complicato: con due squadre come Spagna e Italia da affrontare, l’Irlanda del Trap avrebbe dovuto tentare a tutti i costi di fare punti contro la Croazia. Il risultato finale punisce eccessivamente l’Irlanda che ha giocato una gara di grande sacrificio tentando di sopperire alle evidenti deficienze tecniche. Il carattere è l’arma più pericolosa di questa squadra, ma l’inesperienza a livello internazionale dei suoi giocatori (e alcune decisioni arbitrali quantomeno discutibili) rischiano di interrompere anzitempo il sogno.
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