[SCOTTISH PREMIER LEAGUE] I Rangers Glasgow sull’orlo del fallimento. Le cause e i possibili scenari.

Craig Whyte ha rilevato i Rangers Glasgow nel maggio
2011.

Sebbene la notizia circolasse già da molti mesi, in questi giorni il calcio scozzese sta vivendo una delle pagine più brutte della sua storia. La storica squadra dei Rangers Glasgow teme per il proprio futuro. Ecco le cause e i possibili scenari.

Il contenzioso tra i Rangers Glasgow e la HM Revenue & Customs (l’organo deputato alla riscossione delle imposte) rappresenta la spada di Damocle sul futuro della squadra scozzese. Il debito con l’Erario, inizialmente valutato in 49 milioni di sterline, potrebbe raggiungere la cifra record di 75 milioni: una somma che la società di Craig Whyte non può permettersi di pagare. 
Nè al momento sembra percorribile la strada dell’accordo con il dipartimento governativo che ha già fatto sapere che non esiterà ad inoltrare l’appello nel caso in cui l’organo giudicante non dovesse accogliere le sue richieste. 
Con una perdita annuale di 10 milioni di sterline, il club (che Craig Whyte ha rilevato da Sir David Murray), si era servito dell’Employment Benefit Trust (EBT – un programma cui le società in dissesto economico possono accedere al fine di evitare contenziosi con l’HMRC) per pagare i propri giocatori e alcuni membri dello staff. A detta dell’HMRC, i Rangers Glasgow avrebbero oltrepassato i confini dell’accordo, accumulando così un ingente debito con l’Erario.

GLI SCENARI – Servendoci dell’interessante analisi di Neil Patey della Ernst & Young, riportiamo i possibili scenari cui i Rangers andrebbero incontro.
1) Accordo raggiunto entro il 30 marzo. I Rangers raggiungono l’accordo per l’amministrazione controllata entro il 30 marzo che permetterebbe loro di partecipare alle competizioni europee della prossima stagione. L’unica conseguenza negativa sarebbe la penalizzazione di 10 punti nella stagione in corso. Tuttavia questa opzione ci sembra difficilmente realizzabile vista la ristrettezza dei tempi.
2) Accordo raggiunto dopo il 31 marzo. Rinuncia alla competizioni europee ed ulteriore penalizzazione (di 10 punti) qualora dovesse persistere l’amministrazione controllata anche nella prossima stagione.
3) Salta l’accordo e la società viene liquidata. I Rangers si costituiscono in una nuova società e chiederebbero l’autorizzazione di ripartire dalla massima divisione, attraverso un accordo tra SFA (Scottish Football Association) e SPL (Scottish Premier League). Questa opzione verrebbe percorsa al fine di onorare il ricco contratto di Sky Sports per gli incentivi sulla trasmissione dei quattro Old Firm stagionali.
4) Liquidazione della società e Rangers costretti a ripartire dalla terza divisione, con le conseguenti implicazioni economiche e contrattuali.
Qualunque sia il finale di questa storia, due sono gli aspetti chiari. Da un lato la situazione dei Rangers Glasgow che sembra ormai compromessa. David Whyte ha più volte dichiarato che la sua società non potrà permettersi di iniziare una nuova stagione sportiva se prima non avrà regolarizzato la situazione finanziaria; il che significa, in poche parole, la necessità di trovare un nuovo (serio e potente) investitore che sia disposto ad immettere ingenti capitali nella società: in questi tempi di grave crisi e, soprattutto sfiducia, economica in tutti i settori, l’impresa sembra titanica. E pensare che il suo arrivo ad Ibrox venne visto come la salvezza; così l’allora allenatore Walter Smith: “Credo che questa operazione porterà quella giusta stabilità necessaria per affrontare gli impegni calcistici futuri. Ora possiamo pensare solo al calcio giocato“.
Dall’altro, il venire meno di uno dei due (unici) pilastri della Scottish Premier League potrebbe far minare in modo forse definitivo l’interesse per un torneo che da troppi anni, ormai, si regge sul duopolio dell’Old Firm. Quest’anno stiamo assistendo al crollo sportivo di due formazioni storiche: l’Aberdeen e l’Hibernian. Se i primi sembrano essersi risollevati, tentando l’assalto alla top-six, i secondi rischiano seriamente di sprofondare in Second Division.
Il futuro dunque, più che da certezze, sembra essere costellato di domande: qualora l’Old Firm dovesse perdere definitivamente appeal, quale potrebbe essere lo scenario della Scottish Premier League? Il livellamento verso il basso potrebbe costituire un “nuovo inizio” per il torneo? Oppure assisteremo ad uno sterile passaggio da un duopolio (Rangers-Celtic) ad un monopolio (Celtic)? O ancora, come extrema ratio, superando l’orgoglio nazionalista, si deciderà di concretizzare un’idea di cui si parla da molti anni: l’ingresso dell’Old Firm nel calcio inglese, lasciando nell’anonimato gli altri clubs pur di salvare la tradizione sportiva scozzese?
Il sito ufficiale è: http://www.hmrc.gov.uk

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