[L’EDITORIALE] Arsenal: un arsenale senza munizioni.

Il livello della Premier League è molto alto, ma credo che possiamo giocarcela fino alla fine anche quest’anno”. Questa frase è stata pronunciata da Arsene Wenger prima che fosse ufficializzato il passaggio di Fabregas al Barcellona (per una cifra vicini ai 35 milioni di sterline), ma tutti noi sappiamo benissimo che l’allenatore alsaziano sapeva già da tempo che il centrocampista sarebbe approdato alla corte di Pep Guardiola. Una notizia che ha messo la parola fine a voci che si rincorrevano da oltre un anno (ricordate quando nella festa  per la vittoria del Mondiale in Sud Africa, Puyol fece indossare a Fabregas la maglia del Barça?) e che certamente non hanno giovato all’ambiente dei Gunners.
Tuttavia, questa cessione non è tanto dolorosa quanto sembra. Quest’anno Fabregas è stato più un fantasma che un giocatore ed ha avuto più contatti con gli infortuni che con gli avversari. E se non fosse stato per alcuni errori di gestione della rosa, probabilmente l’Arsenal avrebbe raggiunto traguardi importanti anche senza di lui.
La scorsa stagione i Gunners hanno potuto far leva su un giocatore che non aveva nulla da invidiare al neo acquisto balugrana: Samir Nasri. Pur essendo all’esordio, il franco-algerino sembrava indossare la maglia dell’Arsenal da molti anni e, nonostante le tante difficoltà della squadra, non solo ha saputo guadagnarsi un posto da protagonista, ma sembrava anche pronto ad impersonare il ruolo del futuro dell’Arsenal.
Nasri non è stato convocato per la prima gara di campionato contro il Newcastle (terminata 0-0) e sembra ormai prossima la sua cessione al Manchester City.
Privandosi anche di Nasri, senza investire in giocatori di livello, appare alquanto improbabile che l’Arsenal, per usare le parole del suo allenatore, “possa giocarsela“. E’ indubbio che Wenger abbia a disposizione giocatori che presi singolarmente hanno grandi potenzialità, ma è anche vero che se ai giovani non sono accostati calciatori d’esperienza, ogni anno si rischia di dover gettare al vento tutto ciò che si è costruito nella stagione precedente.
L’Arsenal è sempre più un arsenale senza munizioni; un insieme di singoli privi di una guida capace di sostenerli e farli crescere in campo. Wenger è un buon allenatore – nulla più – e deve ancora dimostrare di essere in grado di vincere e di saper gestire una squadra anche senza il talento naturale di Henry.
Di quella gloriosa squadra oggi è rimasto solo Wenger, il resto è stato raso al suolo. Proprio come Highbury.

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