[UKCALCIO HISTORY] Benito “Benny” Carbone.

Continua il nostro viaggio che porta a conoscere e ricordare i personaggi che hanno caratterizzato la storia recente e non del calcio inglese. E’ la volta di Benito “Benny” Carbone.

Benny Carbone approda in Inghilterra nel 1996 dopo aver lasciato l’Inter per incomprensioni tattiche con l’allenatore Roy Hodgson che preferiva schierarlo laterale destro e non come seconda punta. Nello Sheffield Wednesday Carbone giocò al fianco di Paolo Di Canio e nella stagione 1998-99 si laureò capocannoniere della squadra e venne votato come Player of the Year dai tifosi. Tuttavia i rapporti con Di Canio e i calciatori inglesi non si rivelarono idilliaci e di lì a poco tempo degenerarono. Carbone era astemio e rifiutava sempre di uscire con i compagni di squadra per un drink: questo atteggiamento lo portò ad essere isolato dalla squadra; dispute sul rinnovo contrattuale lo portarono ad accettare l’offerta dell’Aston Villa. I primi mesi al Villa non furono semplici, tanto che Carbone chiese più volte alla società di tornare in Italia. Tuttavia l’insistenza del manager John Gregory venne premiata nella memorabile gara di FA Cup contro il Leeds United (3-2) dove Carbone siglò una storica tripletta. Nella finale del 2000, persa contro il Chelsea grazie ad una rete di Di Matteo, Carbone partì titolare.
Nel 2000-2001 Carbone accettò l’offerta del Bradford City che nella stagione precedente aveva evitato la retrocessione e il cui progetto era quello di stabilirsi in modo permanente nella massima divisione. Nonostante le buone intenzioni e le dieci reti di Carbone, il Bradford non riuscì ad evitare la retrocessione e nella stagione seguente “Benny” andò in prestito al Derby County e al Middlesbrough. Anni dopo Carbone rivelerà di aver rinunciato all’ingaggio di 3,2 milioni di sterline per non essere ricordato come l’uomo che fece fallire il Bradford: un’azione, questa, che agli occhi dei tifosi gli fece perdere la fama di mercenario che si era guadagnata a causa dei suoi numerosi trasferimenti.
Le doti tecniche di Carbone gli avrebbero potuto consentire di dare molto di più al calcio inglese. Nella sua avventura Oltremanica un ruolo negativo ha senza dubbio giocato il suo carattere e un non mai completo ambientamento alla realtà calcistica locale.

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