[SPECIALE] George Best: storia di una leggenda.

“The Holy Trinity” – Da sinistra: Bobby Charlton, Denis Law e George Best. 

A 7 anni dalla scomparsa, ukcalcio.com celebra il genio e la sregolatezza del calciatore d’Oltremanica per antonomasia: George Best. Un viaggio nella sua intesa vita, vissuta sempre al massimo, in campo e fuori attraverso le parole, i video e le fotografie più significative.

Senza dubbio, nell’immaginario collettivo, George Best incarna alla perfezione quell’affascinante binomio “genio e sregolatezza” che rappresenta le due facce della stessa medaglia dell’artista maledetto. Da un lato “il genio”, il “campione”, giocatore dotato di tecnica purissima, da ammirare per le sue giocate, dall’altro “la sregolatezza”, gli eccessi fuori dal campo: una vita vissuta al massimo, breve ed intensa, ma che non può essere da esempio per i più giovani.
1948, una rara foto dall’album di famiglia che ritrae il piccolo
George mentre gioca a pallone in strada.
George Best nasce a Belfast, per la precisione a Cregagh, ad Ovest della capitale, tipica cittadina dell’Irlanda del Nord di fondazione medievale, immersa nel verde. Il padre Dickie era membro dell’Orange Order, una confraternita protestante fondata nel 1796 quale tributo al re d’Inghilterra, Scozia ed Irlanda,Guglielmo d’Orange, di origini olandesi. La madre di Best, Anne morì a soli 55 anni, per problemi legati all’alcoholismo: un triste presagio di quello che accadrà al figlio, quasi trent’anni dopo.
IL GENIO IN CAMPO.


Con la maglia dello United.

Tifoso del Glentoran e del Wolverhampton Wonderers, Best venne scoperto tal talent scout del Manchester United Bob Bishop. “Credo di aver trovato un genio” : questo il telegramma con cui Bishop, comunicava a Matt Busby, leggendario allenatore dello United, il suo parere sulle potenzialità del giovane Best. Dopo due anni trascorsi da dilettante – a quel tempo i clubs inglesi non potevano tesserare calciatori di nazionalità nordirlandese nella squadra “primavera” (per usare un termine moderno) –  Best fa il suo debutto in First Division all’età di 17 anni contro il West Bromwich Albion il 14 settembre 1963, mentre la prima rete arriverà nella gara contro il Burnley il 28 dicembre (vittoria per 5-1). Dopo quella partita, Best entrò in pianta stabile in prima squadra. In quella stessa stagione i Red Devils raggiunsero la semifinale di FA Cup dove vennero sconfitti dal West Ham. Nella stagione successiva, Best ebbe un ruolo importante nella vittoria del titolo finale. Dotato di tecnica sopraffina, Sir Matt Busby rivelerà successivamente che furono i suoi metodi di allenamento “duri e a tratti brutali”, consentirono al talento nordirlandese di eccellere nonostante il gioco duro e fisico tipico del calcio inglese di quegli anni.

George Best sigla la sua prima rete con la maglia del Manchester United.

Ma è il 9 marzo 1966 che Best raggiunge gli onori della cronaca. Durante un match valevole per i quarti di finale di Coppa dei Campioni, il talento nordilandese, a soli 19 anni, siglò una storica doppietta all’Estàdio da Luz contro il Benfica. Un risultato che non incise sulla vittoria finale dei Red Devils, ma che segnò l’inarrestabile ascesa mediatica del “personaggio” Best. I quotidiani portoghesi lo definirono “il quinto Beatle” (per la pettinatura) e la sua attitudine ai riflettori lo trasformarono in “uomo-copertina”.

Di ritorno dalla trasferta contro il Benfica, viene soprannominato “Il quinto Beatle” dalla stampa portoghese.

Due settimane dopo il famoso match contro il Benfica, Best subì un grave infortunio al ginocchio, che lo costrinse a restare fuori dai campi di gioco per il resto della stagione. Fu tuttavia il medico sociale del Glentoran, cui Best si rivolse segretamente, a curarlo e a rimetterlo in sesto. La stagione 1966-67, vide Best trionfare insieme allo United. Sempre presente in tutte le gare ufficiale, vinse il titolo con la sua squadra e giocò il Charity Shield (3-3 contro il Tottenham e trofeo condiviso), primo match trasmesso a colori dalla TV britannica.
Nel 1968 arrivò il trionfo in Coppa dei Campioni. La vittoria per 2-1 nella gara contro l’FK Sarajevo lo vide protagonista con un goal ed un assist per John Aston. Dopo aver superato nel doppio confronto dei quarti di finale i polacchi del Gornik Zabrze, lo United affrontò in semifinale il Real Madrid. Anche allora il genio dell’Irlanda del Nord fu protagonista: siglò la rete della vittoria nella gara d’andata all’Old Trafford (“uno dei goal più bella della sua carriera”, secondo Alex Stepney, estremo difensore dello United) e si rese protagonista con un assist a Bill Foulkes, nel difficile match di ritorno al Bernabeu (conclusosi 3-3), che consentì al Manchester United di accedere alla finale di Wembley contro il Benfica.

La sintesi della finale di Coppa dei Campioni che vide il Manchester United
vincere 4-1 contro il Benfica. Direttore di gara fu Concetto Lo Bello.

29 maggio 1968. Fischio finale: Charlton e Best festeggiano la vittoria della Coppa dei Campioni.

Best vinse l’ambito premio “Footballer of the year”, ma conquistò le prime pagine dei tabloids quando dichiarò di aver trovato “un nuovo modo per riposarsi” in vista della finale contro il Benfica: “dormire con una giovane ragazza di nome Sue”. Questi suoi eccessi nella vita privata, però, non incisero sul rendimento in campo: nella storica finale contro Benfica, a tre minuti dall’inizi dei tempi supplementari, quando il match era sull’1-1, Best siglò il 2-1, preparando la goleada che arrivò nei minuti successivi con le marcature di Brian Kidd e Bobby Charlton. Il Manchester United vinse così la Coppa dei Campioni, raggiungendo il traguardo più importante della sua storia. Nel 1968 George Best vinse il pallone d’oro, ottenendo più voti di Bobby Charlton, Dragan Dzajic e Franz Beckenbauer. Fu quello il punto più alto della sua carriera: a soli 22 anni aveva già in bacheca il titolo di campione d’Inghilterra, la Coppa dei Campioni ed il pallone d’oro.

1969 – Sir Matt Busby (primo da sinistra) osserva con orgoglio George Best insignito del prestigioso “Pallone d’Oro”

Nella stagione successiva, dopo un deludente 11° posto in campionato, si attendeva una vittoria nella Coppa Intercontinentale nel doppio confronto contro l’ Estudiantes de la Plata. Fu una gara molto complicata conclusasi con la vittoria della squadra argentina (1-0 all’andata e 1-1 all’Old Trafford), che impostò la partita esclusivamente sul lato fisico, con un gioco duro e provocatorio che costrinse George Best all’espulsione, per un fallo di reazione commesso a palla lontana.
Al minuto 4:19 il fallo di reazione (non ripreso dalle telecamere) che portò all’espulsione di Best.

Nella stagione 1969-70, George Best segnò 23 reti, tra cui ben sei al Northampton Town in una gara di FA Cup. Il ritorno di Sir. Matt Busby sulla panchina del Manchester United nella stagione 1970-71, coincise con l’inizio dei problemi comportamentali di Best: la FA lo multò per aver ricevuto tre cartellini gialli consecutivi per cattiva condotta in campo e lo United lo mise fuori rosa per due settimane dopo che il ribelle nordirlandese perse il treno per la trasferta di Stamford Bridge dopo aver trascorso una notte con l’attrice Sinead Cusack. Lo stesso episodio si verificò la stagione successiva, quando saltò un’intera settimana di allenamento per essere stato in vacanza con Carolyn Moore, miss Gran Bretagna 1971. Nonostante tutto, il rendimento di Best sul campo non subì alcuna flessione: triplette decisive contro West Ham e Southampton e 27 reti in 54 gare che lo resero il migliore marcatore della squadra.
Il declino dello United continuò e con esso quello di Best che era ormai rimasto l’unico vero talento in squadra. La sua ultima gara con la maglia dello United fu contro il Queens Park Rangers, dove i Red Devils persero 3-0. Dopo aver saltato gli allenamenti dei tre giorni successivi alla gara contro il QPR, Best fu messo fuori rosa dal manager Docherty. Venne arrestato (e poi subito rilasciato) con l’accusa di aver rubato una pelliccia, il passaporto e il libretto di assegni della modella americana e presentatrice televisiva Marjorie Wallace. Intanto il Manchester United retrocesse in seconda divisione nella stagione 1973-1974.
Il lento ed inesorabile declino della sua carriera calcistica iniziò nell’istante in cui decise di svestirsi della maglia che lo aveva reso il campione che oggi celebriamo. Lasciato lo United, il genio nordirlandese iniziò un lungo peregrinare nel mondo che lo portò a giocare in vari clubs in Sud Africa, Irlanda, Stati Uniti, Scozia e Australia.
Tuttavia sempre in Inghilterra Best regalò ai suoi tifosi l’ultimo bagliore in campo: l’esperienza al Fulham nella stagione 1976-77 fu molto positiva. Nonostante l’età e la condizione fisica non esaltante, Best e i suoi compagni di squadra regalarono molte emozioni ai tifosi del Fulham. Memorabile la gara contro l’Hereford vinta per 4-1. Best si ritirò dal calcio giocato a 37 anni, nella stagione 1982-83. l’8 agosto del 1988 si disputò a Windsor Park il George Best testimonial match. L’ex United siglò due reti e tra il pubblico vi erano Matt Busby e Bob Bishop: i due uomini che portarono il suo genio sui campi da calcio.

La sintesi del match contro l’Hereford. Al minuto 1.48 il simpatico siparietto tra
Best e Marsh. Calcio d’altri tempi.

Best segnò nove reti in 37 gare con la maglia della nazionale nordirlandese. L’episodio più famoso legato alla sua parentesi in maglia verde, è proprio contro l’Inghilterra. L’estremo difensore inglese Gordon Banks, cerca di rinviare la palla, Best lo disturba, riesce a sottrargliela e segna a porta vuota, ma l’arbitro annulla il goal.

LA SREGOLATEZZA FUORI DAL CAMPO

Analizzando la vita privata di Best, sembra quasi che il talento nordirlandese abbia anticipato i tempi. Ricco, talentuoso, di bell’aspetto, sempre accompagnato da belle donne, onnipresente nelle prima pagine dei giornali scandalistici, non sembra il ritratto di un giocatore degli anni ’60-’70, ma quello di un atleta moderno, più attento alla luce dei riflettori dello showbusiness che a quelli del campo. Ma c’è una differenza fondamentale. Il suo rendimento in campo ai tempi dello United, quindi nel pieno della sua carriera, non ha mai risentito degli eccessi della sua vita privata; è sempre riuscito a dare il massimo per la squadra ed è sempre stato in grado di esprimere il suo talento al cento per cento. Poteva non presentarsi a qualche allenamento, subire squalifiche per comportamenti scorretti nei confronti degli avversari, ma mai ha privato la squadra del suo talento, nè la sua vita privata ha mai inciso negativamente sul suo rendimento in campo. E non è certo una differenza di poco conto rispetto ai “campioni” moderni, il cui indiscusso talento viene messo in secondo piano rispetto all’importanza di apparire sulle prime pagine dei giornali scandalistici.

Una delle prime apparizioni in TV di George Best, risale al 1965 nel programma “Top of the Pops” ed alla fine degli anni ’60 aprì due locali l’Oscar’s e Slack Alice’s
George Best ed alcuni suoi amici allo Slack Alice’s.
Best si sposò con Angela MacDonald-Janes nel 1978, da cui ebbe il figlio Calum, prima di separarsi nel 1982. Nel 1995 sposò Alex Pursey da cui non ebbe figli. I due divorziarono nel 2004. 
Il nome di George Best è tristemente legato a quello dell’alcohol. L’ex giocatore del Manchester United ha sofferto di alcoholismo per la maggior parte della vita. Se da giovane non ha inciso sulla sua carriera, gli ultimi vent’anni della sua vita sono stati costellati da episodi negativi causati dalla sua dipendenza dall’alcohol. Nel 1981 rubò del denaro ad una donna per acquistare da bere, nel 1984 fu condannato a tre mesi di reclusione per guida in stato di ebbrezza ed aggressione a pubblico ufficiale.
Nel 1990 apparve ubriaco al talk show della BBC “Wogan”, rispondendo: “I like screwing”, ad una domanda del conduttore che gli chiedeva cosa gli piacesse fare (lasciamo a voi il compito di tradurre). A detta dello stesso Best, quello fu il punto più basso della sua storia da alcoholista.
George Best ubriaco al talk-show “Wogan” della BBC.

A partire dal 2000, le condizioni di salute di George Best iniziarono a precipitare. Sottoposto ad un trapianto di fegato nel 2002, per i danni irreversibili causati dall’alcohol, l’operazione suscitò clamore perchè venne effettuata a spese del National Health Service (in sostanza, si riteneva uno spreco spendere denaro pubblico per un trapianto ad un soggetto affetto da alcoholismo cronico). La polemica (su cui preferiamo non esprimere opinioni, non essendo questo un luogo adatto ad affrontare tematiche così delicate) si riaccese un anno dopo, quando Best venne visto in un locale a bere vino. Nel 2004 venne nuovamente giudicato colpevole per guida in stato di ebbrezza e gli venne ritirata la patente per 20 mesi.
Nonostante le sue condizioni di salute peggiorassero, continuava a bere. Il 3 ottobre 2005 venne ricoverato d’urgenza al reparto di terapia intensiva del Cromwell Hospital. Nel mese di novembre la situazione si aggravò ulteriormente. Il 20 novembre il News of the world pubblicò in prima pagina una foto shock su richiesta dello stesso Best in fin di vita: doveva essere un monito per i giovani sui pericoli del bere: “Don’t die like me“. La sua vita si spense a 59 anni, il 25 novembre 2005. Il suo genio ancora brilla.
Questa foto fu scattata da Phil Hughes, agente e amico di Best.
Ero lì con la macchina fotografica e mi disse: ‘Fallo’. Poi
incredibilmente ha cercato di sorridere. Sono scoppiato a piangere.
Ho parlato con la famiglia e hanno subito acconsentito a consegnare
le immagini alla stampa”.

IL NUMERO 7




La carriera di George Best è legata al numero 7, il numero che lo ha resto famoso con la maglia del Manchester United. Tuttavia in molte gare, Best non ha vestito la maglia numero 7. Questo perchè in quegli anni, i numeri di maglia erano assegnati in base alla posizione di gioco occupata in campo. Per questo, quando Best veniva impiegato come ala destra indossava il 7, quando giocava ala sinistra l’11, da centrale destro l’8, da centrale sinistro il 10. In una sola occasione ha vestito la maglia numero 9 del Manchester United: il 22 marzo 1969 nella gara contro lo Sheffield United perchè Bobby Charlton era indisponibile causa infortunio. In quell’occasione segnò la rete della vittoria per 1-0.

LE IMMAGINI PIU’ SIGNIFICATIVE DELLA CARRIERA E DELLA VITA DI GEORGE BEST.


1969 in vacanza con l’attrice Susan George a Maiorca.
1965 – George Best nella sua nuova auto sportiva.
1969 – Sulla Lotus Europa al termine degli allenamenti con il Manchester United.
1970 – Con Siv Hederby
1974 – Con Marjorie Wallace.

1978 – In vasca con Angela MacDonald James.

1978 – Con la moglie Angie a Las Vegas dopo il matrimonio
1991 – Con Mary Dieter.
1994 – Con Alex Pursey
Nobby Styles, George Best, Bobby Charlton,
Con Eusebio, protagonisti della finale di Coppa dei Campioni
1968.
Con la maglia dell’Irlanda del Nord.
Con Pelè.
Con la maglia del Manchester United.

1976 – In campo con Pelè nella Lega Americana.

Il tributo dei tifosi.
L’aeroporto di Belfast intitolato a George Best.
LE IMMAGINI PRESENTI IN QUESTO ARTICOLO APPARTENGONO AI RISPETTIVI PROPRIETARI. NO COPYRIGHTS INFRINGMENT INTENDED. ALL RIGHTS RESERVED.

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Marco
24 Gennaio 2015 13:53

Le foto sono bellissime…e pensa ai tweet!! Tipo: "Cruijff, questa volta ti ho fatto il tunnel, la prossima ti farò la bicicletta

Alfonso Russo
18 Gennaio 2015 15:20

Dalle foto che hai potuto vedere in questo speciale, un assaggio di come sarebbe stato il suo profilo twitter lo abbiamo visto!!!

Marco
18 Gennaio 2015 15:19

A volte provo ad immaginare George Best ai nostri giorni……cosa sarebbe il suo profilo twitter? 🙂 🙂 🙂

davide
davide
8 Marzo 2014 19:41

A Belfast recitano sempre la stessa filastrocca: Maradona good, Pelè better, George Best!!!…….. …credo non ci sia bisogno di aggiungere nient'altro.

Anonimo
Anonimo
11 Agosto 2013 17:10

con lui ho iniziato ad amare il calcio britannico e il Manchester United. Grazie George the Best

Francesco Geminiani
5 Gennaio 2013 19:52

George Best non è semplicemente uno dei migliori giocatori di sempre: lui è andato oltre il mondo del calcio per entrare in quello della mitologia, proprio come giacomo casanova non è giunto a noi solo come uno scrittore..

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