[SPECIALE] – F.C. United of Manchester: storia di calcio, ribellione e tradizione.

IL MOTTO – “Love United, Hate Glazer” descrive al meglio il
sentimento dei tifosi dello United. E’ attivo anche un sito web.
Il giallo ed il verde erano i colori ufficiali del Manchester United
delle origini: un’altra forma di protesta contro la società
targata Glazer.
Anche chi non può dirsi un vero e proprio appassionato di calcio sa che “lo sport più amato dagli italiani” è stato inventato dagli inglesi; l’affascinante storia dello Sheffield FC ne è una chiara testimonianza.
Tuttavia il calcio inglese ci insegna che non è necessario guardare alla fine del XIX secolo per raccontare  episodi ricchi di suggestione. Il football in Inghilterra continua a reinventarsi e a scrivere nuove storie; storie che tra cent’anni avranno il medesimo fascino di quelle di cui oggi abbiamo percezione solo grazie a fotografie invecchiate dal tempo.
In questo post racconteremo la storia di un club che seppur nato da pochi anni, ha già suscitato molto clamore: l’ F.C. United of Manchester.

La caratteristica di ogni squadra inglese è quella di avere un nickname, un soprannome, cioè, che sia in grado di identificarla immediatamente. La storia di questo club può ben essere riassunta dal nickname con cui è conosciuto: The Red Rebels.
Lo United of Manchester nacque il 19 maggio 2005 per mano di alcuni tifosi “ribelli” che non condividevano la scelta di cedere all’americano Malcolm Glazer l’intero pacchetto azionario del Manchester United. Tale evento fu visto come un vero e proprio “attentato alla tradizione”: era inaccettabile che uno straniero entrasse a far parte di un mondo (e di una storia) che non gli sarebbe potuta mai appartenere, ma ancora di più che fosse permesso ad un singolo individuo di acquistare personalmente un club, di fatto espropriandolo ai tifosi. In realtà una prima forma di ribellione c’era già stata nel 1998, quando i supporters si opposero strenuamente alla entrata in società di Rupert Murdoch, raggiungendo il loro scopo dopo essersi costituiti nella “Shareholders United Against Murdoch” (successivamente rinominata in “MUST“, acronimo di “Manchester United Supporters Trust”, associazione nata in segno di protesta per un ordine imposto durante una partita contro l’Arsenal che vietava ai fans di assistere al match in piedi e che è ancora attiva al fine di incoraggiare quello che potremmo definire un “azionariato popolare” che porti nuovamente il Manchester United ai tifosi).
www.joinmust.org
E’ in questo clima, dunque, che l’idea dello United of Manchester prende forma. Le parole di Luc Zentar, uno dei fondatori e primo segretario del club, esprimono al meglio le idee e i sentimenti dei “rivoltosi”: “Sono stanco di questo calcio e di ciò che è diventato: denaro, arroganza, mancanza di collegamento tra i giocatori e i tifosi, il modo in cui noi tifosi siamo trattati, il clima di Gestapo che ci circonda. Non posso accettare il fatto che si debbano pagare 36 sterline per entrare in un luogo privo di atmosfera, in cui non è possibile stare in piedi o stare seduti vicino ai tuoi amici“. L’ideale del ritorno ad un calcio genuino, in cui l’unica cosa che ha realmente valore è il divertimento, non il conto in banca, è stato il segnale forte che i fondatori dello United of Manchester hanno voluto dare al sistema calcio.
La politica della società è molto chiara: il club appartiene ai tifosi che hanno creduto nel progetto investendo la quota stabilita dal board (12 sterline all’anno). Ad ogni sostenitore spetta un’ identica quota (è comunque possibile acquistare una quota – o membership – per più anni) e ognuno di essi (nei limiti del possibile) ha la facoltà di esprimere decisioni sul club.
Ed infatti, dopo che la Football Associaton non riconobbe il nome FC United (perchè troppo generico, anche se i supporters continuano a riferirsi alla squadra con questo nome), venne indetto un sondaggio tra i tifosi i quali scelsero il nome di FC United of Manchester, preferendolo a FC Manchester Central, AFC Manchester 1878 e Newton Heath United FC (Newton Heath era la vecchia denominazione dell’attuale Manchester United). Una politica che premia: dalla sua fondazione lo United of Manchester ha ricevuto donazioni da circa 4000 sostenitori.
Lo statuto del club non prevede nè la possibilità che un singolo tifoso possa acquisire l’intera società, nè che gli eventuali proventi siano ripartiti tra i possessori della membership. Le sponsorizzazioni sono accettate, ma non è permesso inserire loghi sulle maglie dei giocatori. Gli unici due membri full-time sono Andy Walsh (Direttore Generale) e Lindsey Robertson (Segretario) Il 100% delle entrate dell’F.C. United of Manchester, viene reinvestito solo ed esclusivamente per il club. (A questo link tutte le informazioni utili per acquistare la membership)
Nonostante le critiche ricevute da Sir Alex Ferguson, che accusava i tifosi dissidenti di essere interessati a farsi pubblicità e non alla squadra, l’F.C. United of Manchester viene affidato alla guida di Karl Marginson (che è l’attuale allenatore) ex centrocampista che ha sempre militato in squadre non di prima fascia (il suo risultato migliore è stato il trionfo in FA Trophy con la maglia del Macclesfield Town nella stagione 1995-1996) ma che, come vedremo, raggiungerà traguardi importanti con i Red Rebels.
LA CASA (TEMPORANEA) – Una sezione del Gigg Lane decorata con i colori dell’F.C.
United of Manchester. Lo stadio si trova a Bury,
città nella Greater Manchester, ed ospita
le partite casalinghe del Bury F.C. (League Two).
E’ stato inaugurato nel 1885.
 
Lo United of Manchester disputa così la sua prima partita (amichevole il 16 luglio 2005, 0-0 contro il Leigh RMI, altro storico club di Manchester fondato nel 1896 e attualmente retrocesso dalla Northern Premier League Division One North), prima di prendere parte al suo primo campionato nella North West County Football League (decimo livello). La stagione d’esordio, di cui bisogna ricordare la prima gara contro il Leek CSOB e il match contro l’AFC Wimbledon (la cui storia ha indubbiamente ispirato la ribellione dei tifosi del Manchester United) si conclude con un inaspettato trionfo e la promozione in Division One.
Le due successive stagioni, 2006-2007 e 2007-2008, oltre a concludersi con altrettante promozioni, vedono il debutto della nuova squadra di Manchester nelle competizioni organizzate della Football Association. La prima partita in FA Vase (cui partecipano i club iscritti ai campionati al di sotto del 4° livello) si conclude con l’eliminazione al terzo turno ad opera del Quorn (un club del Leicestershire). L’anno successivo arriva l’esordio in FA Cup: esperienza che si conclude al secondo turno di qualificazione con la sconfitta per 2-1 contro il Fleetwood Town.
La stagione 2008-2009 ha visto due “versioni” dell’F.C. United. Nella prima parte della stagione i Ribelli Rossi non hanno brillato molto, concludendo il girone d’andata all’11° posto (memorabile comunque resta la gara contro il Cammell Laird F.C.: sotto per 5-2 a 20 minuti dal termine, la squadra di Marginson chiude la partita sul 5-5) ma al termine della stagione riescono a sfiorare una clamorosa qualificazione ai play-offs sfumata negli ultimi due minuti della stagione a causa del gol del Kendal Town che consentiva alla squadra della Cumbria di accedere al post-season.
Quella del 2008-2009 nei piani societari doveva essere il trampolino di lancio per la promozione in Conference, ma la squadra delude le aspettative. Riesce a salvarsi a stento (13° posto) e viene eliminata al terzo turno di qualificazione dell’FA Cup.
Nonostante i risultati sul campo siano stati deludenti, la stagione si chiude con un grande evento per tutti i tifosi: la prima esperienza in Europa. La squadra viene scelta in occasione dei 100 anni del St. Pauli per un match contro una selezione All stars dei locali, per la gioia dei fans accorsi numerosi ad Amburgo per il grande evento.

SUL TETTO DEL MONDO –  I tifosi dell’F.C. United
cantano ” On the top of the world” per celebrare uno
dei momenti più importanti della loro storia.
Dopo una stagione così deludente a livello sportivo, si temeva il peggio per l’F.C. United. Invece l’annata calcistica appena trascorsa si rivelerà come la più ricca ed emozionante della giovane storia di questo club. In campionato, gli uomini di Marginson sfiorano una storica promozione in Conference North, perdendo la finale play-off contro il Colwyn Bay (1-0) pur avendo dominato per gran parte del match, complice anche l’assenza dei due top-scorers Norton e Wright.

LA SEMIFINALE PER LA STORIA – La sintesi della vittoria dell’F.C.
United of Manchester contro il Bradford Park Avenue che regalò ai
ribelli rossi la finale play-offs. Il risultato sportivo più importante per la società.

Che questa sarebbe stata la stagione della consacrazione dell’F.C. United era chiaro già mesi prima della conclusione del campionato. La trionfale cavalcata in FA Cup si chiude al secondo turno contro il Brighton, costretto al replay da Sam Ashton, portiere di un F.C. United ridotto in dieci uomini, abile a parare un rigore allo scadere. I neopromossi in Championship riuscirono poi ad imporsi per 4-0 al Gigg Lane. 
Nonostante la delusione, quella gara segnò il record di presenze casalingo in FA Cup, (6731 spettatori).

IL SOGNO – La sintesi della gara di andata del secondo turno di FA Cup.
L’eroe è Sam Ashton.

Dopo aver vissuto una stagione calcistica così esaltante, l’F.C. United of Manchester inizia a pensare in grande. Il fine principale del club è quello di poter costruire nel più breve tempo possibile e col solo contribuito dei tifosi, un proprio stadio e un proprio centro sportivo. Ad aprile, il club ha manifestato la volontà di trasferirsi a Moston (un sobborgo a 5 km dal centro di Manchester) dove entro il 2012 verrà costruito il nuovo impianto. I costi del canone di locazione del Gigg Lane impediscono al club di avere una solida base economica su cui poter contare per effettuare investimenti importanti. E’ per questo che è stato costituito il Development Fund (tutti possono effettuare una donazione per sentirsi parte del progetto) il cui unico scopo è quello di poter dare una identità visiva alla squadra anche fuori dal rettangolo di gioco.
Stiamo assistendo, dunque, ad un club che sta scrivendo la propria storia e i cui obiettivi inevitabilmente contrastano con gli ideali che hanno spinto i tifosi a fondare questa società, ma da cui è certamente impossibile prescindere per essere parte integrante del binomio calcio e tradizione che, a prescindere dai risultati sportivi, garantisce un posto certo nella storia.
IL GOLEADOR: Con 99 reti in 129 presenze, Rory Patterson è attualmente il miglior marcatore della storia dell’F.C. United of Manchester. Nato a Strabane nell’Irlanda del Nord, classe 1984, ha ottenuto – dal 2005 al 2008 – tre promozioni, laureandosi per due volte capocannoniere. Gioca con l’Ipswich Town.
Uno dei gol più belli di Rory Patterson con la maglia dell’F.C. United of Manchester.


STEMMA E COLORI SOCIALI:


La scelta del badge rispecchia non solo il forte senso di appartenenza alla storia calcistica della città di Manchester, ma anche il sentimento di distacco rispetto all’evoluzione in peius dell’ideale “calcio” cui hanno assistito i tifosi tradizionalisti del “vecchio”Manchester United.

Dunque la scelta grafica non poteva che ricadere su un disegno minimalista che contenesse solo i riferimenti alla squadra e alla città, richiamando l’antico stemma del Manchester United (figura 1) che aveva subito importanti modifiche alla metà degli anni ’80 (figura 2) e alla fine degli anni ’90 (figura 3):


Figura 1 – L’antico stemma del Manchester United

prima delle modifiche. (foto: poll-power.com)

Figura 2 – La prima modifica degli anni ’80.
Il Red Devil sostituisce le tre strisce che
rimandavano allo stemma della città di Manchester.

(foto: blingcheese.com)
Figura 3 – La modifica a fine anni ’90.
Viene eliminata la dicitura “Football Club”, sostituita
da “United”. (foto: wikipedia.org).

E’ dunque questa inaccettabile modifica alla tradizione che ha portato l’F.C. United of Manchester ad adottare uno stemma che contenesse i riferimenti essenziali a quello che i tifosi identificano con il “vero” United:

Lo Stemma dell’F.C. United of Manchester.
Ben visibili le strisce, la nave e la dicitura
“Football Club”. (foto: wikipedia.org)

I colori sociali sono il rosso, il nero e il bianco. Quando nel 1902 la squadra modificò il nome da Newton Heat a Manchester United, i giocatori vestivano una casacca rossa, pantaloncini bianchi e calzettoni neri. Anche questa scelta non può dirsi casuale: in ogni singolo aspetto dell’F.C. United of Manchester riecheggia la storia dell’antico Manchester United.

Il kit casalingo.
(foto: fcunited.ru)
Il kit da trasferta.
(foto: fcunited.ru)

DATI STATISTICI:


Vittoria più larga in campionato: 10-2 v Castleton Gabriels, 10 Dicembre 2005;

Maggior numero di gol siglati in una partita da un singolo giocatore: 5 – Simon Carden v Castleton Gabriels, 10 Dicembre 2005;
Record imbattibilità: (Campionato) 22 partite, dal 3 Dicembre 2006 al 18 agosto 2007;
Record spettatori in casa: (Campionato): 6,023 al Gigg Lane,  Great Harwood Town, (NWCFL, Division Two), 22 Aprile 2006;
Record spettatori in trasferta: (Campionato) : 4,023 al The Shay Stadium, Halifax – v Halifax (EvoStik Premier League), 1 Gennaio 2011.

N.B.: Gli stemmi presenti in questo post appartengono ai rispettivi proprietari. La pubblicazione di essi è da intendersi solo a scopo divulgativo.

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