[L’EDITORIALE] Le delusioni europee e lo stravolgimento delle forze in campo.

“Imbarazzante, una catastrofe” – il commento di Evra
all’eliminazione del Manchester United.
L’eliminazione dalla Champions League 2011/2012 di Manchester United e Manchester City suggerisce alcune riflessioni.
E’ indubbio che il gruppo A, quello del City, fosse il più incerto e per certi aspetti il mancato passaggio del turno di Mancini & co. può essere giustificato dal sottile equilibrio tra le squadre che solo la sciagurata prestazione dei citizens a Napoli e il totale (inaspettato) fallimento del Villareal, hanno permesso di far pendere a favore di una squadra piuttosto che ad un’altra.
Ben diversa, invece, la situazione del Gruppo C, che il Manchester United avrebbe dovuto superare con il Benfica, senza troppe difficoltà. Una previsione che si è avverata soltanto a metà.
Ferguson proverà a vincere l’unico trofeo che manca nella sua vastissima bacheca. Quella Coppa UEFA (o Europa League, se preferite) che non ha conquistato nè con l’Aberdeen (Coppa delle Coppe), nè con lo United (con i Red Devils è stato sempre impegnato in Champions League). Anche per mettere a tacere subito le considerazioni sulla “fine del ciclo-Ferguson” che, a parere nostro, sembrano precoci. L’imprevedibilità del calcio impone di attendere la fine della stagione per poter emettere giudizi.
Altro punto interessante su cui riflettere è quello dello “stravolgimento delle forze” della Premier League. Manchester City e Manchester United sono le prime due della classe del massimo campionato inglese e sono considerate unanimemente, tra alti e bassi, le squadre da battere. Chelsea e Arsenal in questo primo scorcio di campionato, rappresentano invece la “delusione delle aspettative” sia di gioco che di risultati.
In questa prima fase di Champions League abbiamo assistito ad uno “scambio di personalità” che pone il collettivo di Chelsea ed Arsenal su un livello più “europeo” rispetto a quello di City e United. 
Se il City, come abbiamo più volte sostenuto in questo blog, non sembra avere ancora una mentalità europea e la giovane spina dorsale dello United appare troppo acerba per poter imporsi nelle competizioni europee, i Blues e i Gunners sono stati in grado di gestire meglio sia la pressione, sia l’ansia da risultato che tormenta Villas-Boas e Wenger.
Nell’imprevedibilità e – in certi casi – nella mediocrità generale del calcio moderno, non ci sentiamo di escludere, pur non credendoci, che Chelsea ed Arsenal siano in grado di arrivare in fondo alla massima competizione continentale.
Una cosa è certa: un’edizione di Europa League/Coppa UEFA tanto interessante come quella di quest’anno non si vedeva da moltissimi tempo.
La delusione del capitano del Manchester City,
Vincent Kompany.

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