[LEAGUE TWO] Jose Baxter: dalla squalifica per droga ad esempio per i giovani.

Jose Baxter attualmente gioca in League Two nel centrocampo dell’Oldham Athletic. La sua carriera promettente è stata interrotta da problemi di droga. Ora si è ripreso e vuole essere da esempio per i più giovani.

Quella di Jose Baxter sembrava una carriera segnata da un sicuro successo. Quando però tutto arriva troppo presto è facile perdersi se non si ha una guida. Dopo aver toccato il fondo, ora Baxter vuole essere un esempio.
Baxter è stato il giocatore più giovane a debuttare con la maglia della prima squadra dell’Everton nel 2008 a soli 16 anni e 191 giorni. Vestiva quella maglia da quando aveva sei anni. Tuttavia il comportamento fuori dal campo lo ha condizionato non poco, consentendogli in quell’anno di collezionare solo 15 presenze. “Ero giovane e stupido, ma soprattutto mi circondavo solo di persone che mi dicevano sempre di sì, nessuno che mi dicesse ‘no questo non devi farlo’. Questa è una cosa da cui ho imparato molto: infatti oggi quando parlo con i ragazzi più giovani dico loro ciò che non devono fare. All’Everton ero come in una bolla di vetro: non sapevo nulla della vita reale, non davo alcun valore al denaro: uscivo e spendevo tutto, nella maggior parte dei casi in acquisti stupidi. Pensavo di poter fare qualunque cose, tanto che dopo il primo ammonimento per uso di droga credevo che avrei potuto farlo di nuovo, senza alcuna conseguenza”.
Nel 2012 Baxter firmò per l’Oldahm che allora militava in League One. Poi andò allo Sheffield United e fu lì che le cose iniziarono a peggiorare: due squalifiche in nove mesi per uso di ecstasy e cocaina. “Quando in un supermercato una signora mi fermò e mi disse che avrebbe dovuto dire a suo figlio che il suo giocatore preferito era un cattivo ragazzo il mondo iniziò a crollarmi addosso. Avevo solo voglia di ubriacarmi e sparire: fu allora che venni squalificato per la seconda volta”.
A maggio 2016 una telefonata gli cambiò la vita: il presidente dell’Everton Billy Kenwright gli offrì un breve contratto. “Fu un periodo brutto. Persi l’amore per il calcio. Mi limitavo a guardare i risultati e le immagini delle reti: piangevo pensando che avrei potuto essere io a festeggiare un goal. Ero depresso. Poi un giorno scelsi di voler uscire da questa situazione e fu proprio in quel momento che Billy Kenwright mi chiamò: per me fu come vedere un sogno realizzarsi. Avevo iniziato ad impegnarmi per la comunità, dando una mano ai malati di Alzheimer, quando venni contattato da Unsworth e Barrett-Baxendale che mi offrirono un contratto di 12 mesi con l’Everton. Billy Kenwright ha salvato la mia vita”.
Ora è Paul Scholes l’allenatore di Baxter. “Ho 27 anni e sono ancora giovane. Posso fare ancora qualcosa e posso dare qualcosa al calcio. Devo mantenermi in forma e giocare. Faccio una vita sana, mi circondo di persone fantastiche: la mia famiglia, mia moglie, mia famiglia e i miei amici mi sono sempre vicino. Vivo la mia vita lasciando i problemi del campo, sul campo. Paul Scholes vuole soltanto che io segni e vuole la stessa cosa da tutti i miei compagni. Il nostro obiettivo è la promozione: quest’anno o il prossimo“. 

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