[EURO 2016] Rooney: ‘Questa Inghilterra ha il potenziale per essere la miglior squadra nella quale io abbia mai giocato’

Wayne Rooney è
pronto per affrontare una nuova sfida a Euro 2016. Il capitano pensa
che sia giunto il momento di cancellare le delusioni del passato per
l’Inghilterra. 


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Wayne Rooney aveva
10 anni quando in Inghilterra si disputarono gli Europei nel 1996.

Fu una splendida
manifestazione sportiva che diede un nuovo slancio a tutto il
movimento calcistico, e fece capire al mondo intero che il calcio
inglese era davvero cambiato, dopo i tragici avvenimenti degli anni ’80.

In quella
manifestazione si sfidarono grandi campioni e per la prima volta parteciparono 16 squadre e fu introdotta la regola del Golden Goal che permise alla Germania di avere la meglio in finale contro la Repubblica Ceca; sugli spalti si
percepiva una grande eccitazione da parte del pubblico.

Ritorna nella mente
degli sportivi inglesi, e non, gli incontri disputati nel vecchio tempio del calcio di
Wembley, dove la squadra allenata da Terry Venables riuscì a
sconfiggere la Spagna ai rigori nei quarti di finale. Gli sportivi ricorderanno l’esultanza di Stuart Pearce dopo la sua trasformazione, così
come il momento del goal di Paul Gascoigne nella fase a gironi contro
la Scozia, seguito da altri memorabili festeggiamenti.

“Quello fu un
momento emblematico per il calcio inglese, specialmente per Gazza,”

afferma Rooney.

“Mi ricordo che sono stato ad Anfield
un paio di volte (quattro partite del torneo vennero disputate a Liverpool)
e mi ricordo l’atmosfera, sebbene credo fossi ancora un po’
troppo piccolo per capire realmente ciò che stava succedendo. C’era
una bella atmosfera lì”.

Significativo è il
fatto che, nel conto alla rovescia per il Campionato Europeo in
Francia, la BBC ha deciso di realizzare un documentario sugli exploit
dell’Inghilterra a Euro 96.
Andato in onda lo
scorso mercoledì, nel servizio c’era Alan Shearer, il
capocannoniere del torneo che parlava al manager di quella
Nazionale, Terry Venables, e ad alcuni dei suoi vecchi compagni di
squadra, in quello che era un crogiolarsi nella nostalgia e nelle
congratulazioni reciproche.

Ciò che si è teso
a nascondere nel corso degli anni è che l’Inghilterra, in realtà,
non vinse il torneo e lo perse ai rigori nella semifinale contro la
Germania.

Qualcuno potrebbe
immaginarsi cosa sarebbe successo se avessero alzato il trofeo?

“Stavo proprio
pensando a quello,”
ammette Rooney.

“Stavo parlando
del programma con Michelle Farrer che ha lavorato alla Football
Association per anni, e le stavo proprio parlando di questo. 

E’
come se avesse vinto il torneo per il modo in cui si ricorda
l’evento. Quindi, immaginiamoci se fosse andata
meglio e avessimo vinto. Saremmo ricordati.
E’ una
sfida per noi, ovviamente, e speriamo di farcela.”

Rooney
è impaziente di iniziare il torneo ad Euro 2016, dopo l’ottima
a
qualificazione dell’Inghilterra: i Three Lions hanno vinto anche le
ultime tre partite amichevoli in preparazione del torneo Europeo
contro la Turchia, Australia e Portogallo.

Tuttavia, come
Rooney sa meglio di chiunque altro, la situazione sarà ben diversa e
si sentirà la pressione a Marsiglia sabato, quando l’Inghilterra
darà il calcio di inizio della fase a gironi contro la Russia.

Giunto all’età di
30 anni, con 111 presenze in Nazionale, Rooney può riflettere sulle
precedenti esperienze tra Europei e Mondiali; la prima fu buona, le
altre quattro successive meno.

I problemi per il
capitano sono state le lesioni metatarsali, il dolore straziante e le
sconfitte ai calci di rigore agli Europei del 2004 contro i padroni di casa del Portogallo,
quando diciottenne segnò quattro reti.

“Chiaramente è
stato un torneo positivo per quanto mi riguarda personalmente, ma è
terminato con un disastro”
continua Rooney.

Nei quarti di finale
contro il Portogallo, con l’Inghilterra in vantaggio per 1-0,
Rooney si ruppe il metatarso e fu costretto ad uscire dal campo di
gioco dopo 27 minuti.
L’Inghilterra poi
perse ai rigori dopo un pareggio 2-2 ai supplementari.

Rooney ebbe un altro
problema al metatarso prima della Coppa del Mondo in Germania del
2006 che avrebbe compromesso le sue prestazioni; fu espulso ai
quarti di finale contro il Portogallo per un diverbio con il suo
compagno nei Red Devils Cristiano Ronaldo
Costò un’altra
sconfitta ai rigori, mentre non giocò le prime due partite di Euro
2012
I Mondiali del 2010 e del 2014 non seppe dimostrare appieno il suo valore.

I tornei, quindi,
sono sempre stati motivo di frustrazione?

“Se non li vinci,
ovviamente sì,”
dice Rooney.

Il capitano ricorda
che il prossimo mese saranno 50 anni dall’ultima volta che
l’Inghilterra ha vinto una Coppa del Mondo.

“E’ seccante che
l’Inghilterra non abbia mostrato quanto valiamo? Semplicemente,
penso che non lo abbiamo proprio dimostrato, tra le squadre che
abbiamo avuto, e questo è il calcio, mi spiace.

Sappiamo di avere
una buona squadra di giocatori adesso ma dobbiamo agire bene. Non
possiamo aspettarci di andare in Francia con una buona squadra di
giocatori e pensare che tutto andrà bene, che tutto ci sarà dovuto.
Sappiamo che le squadre cercheranno di fermarci e renderci la vita
difficile.”

Rooney è ottimista
e crede che molti dei debuttanti a Euro 2016 della squadra possono
cogliere il momento, come lui fece nel 2004.

“Sono certo che
alcuni di questi giocatori riusciranno in qualche modo ad avere un
impatto su questo torneo e, si spera, ce ne saranno alcuni, non solo
uno o due”.

L’audacia della
gioventù più essere un’arma…

Può
essere, può anche essere il contrario.
Non dobbiamo mettere
troppa pressione ai giocatori, certamente non ai più giovani.
Sappiamo che può essere un punto a nostro favore oppure il contrario
e i giocatori possono bloccarsi, quindi dobbiamo assicurarci che
tutti noi stiamo incoraggiandoli, cercando di lasciarli esprimere.

Molti dei giocatori,
probabilmente, non sono mai stati via in una squadra per più di due
settimane e, certamente, quando andremo là, saranno passate cinque
settimane. Bisogna capire come gestire il proprio tempo, realmente, e
come mantenersi freschi per l’allenamento perché all’albergo
l’attesa è lunga.

Bisogna mantenersi
attivi. Bisogna sostenersi a vicenda e poi, nelle partite, cercare di
tirare fuori il meglio di ognuno. Quando abbiamo tempo, possiamo
anche utilizzare tutta la tecnologia che c’è ai nostri giorni per
accertarci che possiamo farcela analizzando le squadre e noi stessi”.

Rooney è stato
coinvolto in una discussione riguardo alle simulazioni in campo degli avversari, ma ha
aggiunto che non c’è alcun motivo di preoccupazione.

“Non sto dicendo
niente di male riguardo ai giocatori stranieri, ma naturalmente
riescono meglio a stare sul campo per più tempo e quasi a prendere
decisioni per l’arbitro.

Non ci hanno
insegnato a fare questo, quindi per noi è un grande cambiamento o
una grande differenza comportarci in quel modo. Se ci basassimo su
questo per capire se vinceremo o andremo lontano nel torneo, penso
che faremmo fatica. E’ un piccolo margine che può dare dei
benefici ma le altre cose che facciamo e che programmiamo va oltre
quello.

La prima partita è
significativa ed è importante iniziare con una vittoria contro la
Russia.

Tutti dicono che non
vogliono perdere la prima partita ma la differenza che può fare la
vittoria di questa è enorme. Questa squadra ha il potenziale per
essere la migliore nella quale abbia giocato e penso che il futuro
per la Nazionale inglese sia davvero radioso. Può dare il via ad un
inizio spettacolare questa estate.”




P.S. Rooney ha concesso questa intervista al corrispondente sportivo del The Guardian, David Hytner.

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