[INIZIATIVE] Aiutiamo Fernando Ricksen: all’asta il pallone autografato da Gascoigne, Gattuso e Negri.

Fernando Ricksen ha vestito la maglia dei Rangers Glasgow dal 2000 al 2006. Nel mese di ottobre 2013 gli è stata diagnosticata la SLA. Il mondo del calcio si è mobilitato e Marco Negri ha messo all’asta il pallone della partita contro il Dundee United dove realizzò 5 reti. 

di Alfonso Russo Segui @ukcalcio

Marco Negri ha deciso di mettere all’asta il pallone della partita contro il Dundee United dove segnò cinque reti. Il pallone è autografato, tra gli altri, da Paul Gascoigne, Andy Goram, Marco,Jorg Albertz, Gennaro Gattuso e dallo stesso Marco Negri. Il motivo che ha portato Negri a questa decisione è quello di aiutare Fernando Ricksen, a cui nel mese di ottobre 2013 è stata diagnosticata la SLA. Questa la pagina facebook di riferimento.
Per sottoporre la vostra offerta e per scoprire a chi verrà devoluto il ricavato, basta lasciare un commento a questa pagina.

Riportiamo la lettera aperta scritta dallo stesso Ricksen che affronta il tema del momento: L’Ice Bucket Challenge.

“Lo scorso ottobre i medici mi hanno diagnosticato la SLA e la notizia ha avuto un impatto incredibile. Ovviamente vivere con la SLA ha avuto anche un forte impatto con chi mi sta vicino: la mia famiglia e i miei amici. Mi vedono lottare ogni giorno contro questo male e cercano di aiutarmi in ogni modo. Per quanto mi riguarda, i primi mesi non riuscivo ad accettare di avere questa malattia e ciò non faceva altro che peggiorare la situazione. Ora, però, ho trovato i ritmi giusti. Sto facendo alcuni esercizi specifici, mi riposo molto durante il giorno, sto molto attento a cosa mangio e a cosa bevo (niente alcol!) e prendo le medicine. Credo che l’iniziativa dell’Ice Bucket Challenge sia fantastica. L’idea di nominare amici, familiari e colleghi invitandoli a buttarsi addosso un secchio d’acqua gelida è semplice e divertente. In questo modo si è riusciti a sensibilizzare il mondo riguardo questa malattia. 
Quando vai a giocare nei Rangers Glasgow diventi parte di una famiglia. Nel mio cuore c’è sempre un posto speciale per quella famiglia, anche se è passato molto da quando ho lasciato la città. Ricevo ogni giorno il sostegno del club, dei tifosi e dei miei compagni. Per non parlare delle email e dei messaggi su twitter e facebook o della gente che mi avvicina in strada. Grazie a tutti.
La SLA è una malattia terribile, tutti lo sanno. Per me la cosa più brutta è perdere il controllo delle cose. Aiutate per quello che potete e continuate a mostrare il vostro sostegno.”

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